CAMBIARE AFFINCHÉ TUTTO RESTI IMMUTATO

Mentre nelle altre tutto è in sospeso per la sentenza della Consulta e il claudicante governo Letta si affretta a una nuova Legge che aggiri gli ostacoli di tipo costituzionale, in Sicilia, grazie alle prerogative dello Statuto speciale, si attende la legge sugli assetti futuri delle province, che dovrebbero assumere la denominazione di consorzi di comuni.

Cambieranno i confini territoriali, le funzioni e le stesse prerogative, assegnando ai comuni un ruolo primario. L’intenzione è di decentrare poteri e funzioni dalla Regione ai consorzi ed ai comuni, ed attraverso i comuni, affidarle alle nuove amministrazioni circoscrizionali, abbattendo gli apparati politici. Niente elezioni, di primo grado, dunque, e un taglio agli emolumenti.

La Sicilia diventa così un laboratorio dove avrà vita la nuova struttura territoriale che dovrà sostituire le vecchie province, con indubbie responsabilità perché, ove ci fosse un fallimento, o un semplice inceppamento nel processo di cambiamento, il blocco dell’abolizione delle province potrebbe ripercuotersi a livello nazionale.

Un gruppo di lavoro della CISL FP SICILIA  ha elaborato una proposta di disegno di legge che potrà costituire una base di confronto per il superamento dell’attuale legge sul riordino delle Province Siciliane.

Nella proposta è previsto l’assorbimento delle Province, per quanto  riguarda le attribuzioni ed il  patrimonio, ma anche il personale, dalla Regione Siciliana che potrebbe destinare quest’ultimo agli esistenti Dipartimenti ovvero  al Dipartimento Territoriale Regionale di nuova istituzione, con la guarentigia della  conservazione della sede e della  posizione giuridica ed economica. Resterebbero altresì inalterati i confini territoriali delle attuali 9 Province della Sicilia.

Il segretario generale territoriale della CISL FP, Gianfranco Marino, ha evidenziato i punti che fanno parte di una relazione di accompagnamento alla legge, in cui vengono messe a fuoco le funzioni sovracomunali che svolgono oggi le Province e che debbono essere assorbite dalla Regione al fine di avere un apparato burocratico snello, più dinamico e meno costoso.

Il sindacato intende porre al centro della propria azione il cittadino e le sue esigenze, con il fine di snellire gli iter burocratici che verrebbero, sostanzialmente unificati senza sconvolgere gli attuali assetti territoriali, mantenendo tutti gli uffici e le funzioni nell’ambito degli attuali confini.

Aspetto non secondario della proposta sarebbero i risparmi dei costi della politica che potrebbero essere indirizzati per investimenti finalizzati a rilanciare l’economia regionale e per finanziare la stabilizzazione dei tanti lavoratori precari della Sicilia.

Un primo esame della proposta fa notare come gli unici costi eliminati sarebbero quelli della politica, dal momento che uffici e personale sarebbero mantenuti, con una gestione diretta della Regione. Naturalmente il Sindacato non fa cenno di auspicati e , forse, necessari altri tagli di spesa, in cui potrebbero rientrare tagli al personale e mobilità dello stesso.

La proposta di Legge ha comunque il pregio della estrema sintesi, perché in soli 4 articoli si cerca di venire fuori da un iter che, sicuramente, si rivelerà assai complesso e  vedrà allungare i tempi di un effettivo riordino delle Province e delle competenze.

Riportiamo appresso il testo della proposta:

“ DISEGNO DI LEGGE DI INIZIATIVA CISL “

 

Art. 1

·         Tutti gli Enti denominati Province Regionali di cui alla L.R. 6.03.1986 n.9, a far data dal giorno 1.01.2014, vengono soppresse in quanto incorporati e fusi con la Regione Siciliana.

 

Art. 2

·         Le attribuzioni, il patrimonio ed il personale delle Province Regionali vengono assorbite, dalla Regione Siciliana che potrà destinarli agli esistenti Dipartimenti e/o creare un nuovo “Dipartimento Territoriale”.

 

Art. 3

·         Il personale in servizio presso le Province regionali, a far data dal giorno 1.01.2014, passa alla Regione Sicilia con la guarentigia della conservazione della sede e della posizione giuridica ed economica maturata al 31.12.2012.

 

·         L’Assessore regionale per le autonomie locali e la funzione pubblica, con proprio decreto, provvede a trasferire il personale, giusto il precedente comma 1.

 

Art. 4

·         La presente legge sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana ed entrerà in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione.

 

·         E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione.