Cgil, Cisl e Uil, esprimono le loro perplessità in merito all’atto di indirizzo che prevede l’accorpamento della Camera di Commercio di Ragusa.
Apprezziamo di contro la volontà del sistema camerale di proporre un progetto di autoriforma da offrire al dibattito avviato dal Governo nazionale.
Tuttavia, la scelta fatta da Unioncamere regionale ci appare prematura ed eccessivamente penalizzante nel rapporto tra gli enti camerali e le imprese; riteniamo che vada sottolineata l’importanza e la strategicità della Camera di Commercio di Ragusa per il rapporto e l’attività avviata con le piccole imprese del territorio.
Inoltre, tenendo conto che in prospettiva non sembra che alcuna ipotesi di riduzione e di accorpamento abbia la condizione richiesta di sostenibilità finanziaria, per il problema pensionistico, proponiamo che la scelta sia riconducibile alla definizione di un percorso costituito da un tavolo permanente formato dai rappresentanti della Regione Siciliana, da Unioncamere regionale e dalle Organizzazioni sindacali dei dipendenti camerali.
Il Governo regionale non può non tenere conto che nel territorio siciliano esiste una realtà consolidata, frutto di professionalità acquisite nel tempo, in condizione di rendere operativo un progetto di crescita economica non più rinviabile per il futuro della Sicilia, mediante il coinvolgimento delle imprese, che soltanto chi ha operato in tutti questi anni nel tessuto produttivo può esprimere; per fare questo occorre superare le difficoltà finanziarie che si presenteranno dal 1° gennaio 2015 pianificando e condividendo un piano costituito di servizi, di attività e di risorse.
Per questo Cgil, Cisl e Uil territoriali, chiedono un approfondimento ulteriore ed una condivisione della questione che investa i diversi livelli coinvolti.