Caos rifiuti in Sicilia e l’incapacità regionale a far fronte all’emergenza e l’inadeguatezza a prevenirla. Ho atteso diversi giorni, prima di intervenire sulla delicatissima vicenda perché mi sarei aspettato che, a fronte del caos, venisse indicata una strategia per superare definitivamente un’emergenza che a questo punto è solo rinviata e rischia di farci diventare una seconda terra dei fuochi. Il tutto si sta affrontando con soluzioni alla carlona frutto dell’inabilità a programmare qualcosa di serio per far diventare i rifiuti una risorsa scegliendo avventatamente di chiudere le discariche gettando nel caos l’intera Regione. Risultato? Città invase dalla spazzatura in piena estate e in piena stagione turistica con danni notevoli alla nostra economia e con seri rischi per la salute pubblica. Troppe promesse di immediate soluzioni ma la Sicilia continua ad essere sommersa dai rifiuti e i turisti fuggono; non è accettabile subire la vista e l’olfatto di mucchi e nauseabondi rifiuti e sudiciume in ogni angolo delle città. Le soluzioni attualmente messe in atto non risolvono il problema; oltre ai provvedimenti per uscire da questa emergenza bisogna immediatamente trovare la strada per risolvere in via definitiva il problema rifiuti in Sicilia. La soluzione del momento, ovvero la raccolta differenziata (peraltro con percentuali in Sicilia bassissime rispetto agli standard europei che chiedono di arrivare al 65%) è una soluzione tampone destinata a creare una nuova emergenza visto che non ci sono gli impianti per trattarla; non valgono a nulla gli sforzi dei comuni a predisporre piani per la differenziata se poi non ci sono le infrastrutture per trasformarla e questo è possibile solo con la costruzione di impianti di compostaggio, digestione anaerobica e impianti per il recupero di vetro, plastica, carta, ecc. Contemporaneamente per i rifiuti indifferenziati, posto che nessuno vuole le discariche, giustamente e che comunque si esauriscono nel tempo con la necessità di costruirne altre, occorre attivarsi per l’installazione degli impianti di smaltimento per ricavare energia da rifiuto, ovvero i termovalorizzatori. In Sicilia ne basterebbero tre che servirebbero non solo per smaltire i rifiuti indifferenziati ma anche gli scarti provenienti dal trattamento della differenziata che inevitabilmente vengono prodotti.
Quello che sta attraversando in questi giorni la Sicilia è la conferma di una esperienza governativa disastrosa che agisce senza alcuna programmazione; si è preferito “insudiciare” la nostra bella isola piuttosto che agire preventivamente su una problematica che si è riusciti a trasformare in una vera e propria calamità.
Si affronti seriamente l’emergenza e contemporaneamente si agisca subito per predisporre un piano per i rifiuti sensato con sostegno e risorse rivolti all’impiantistica per il loro trattamento e smaltimento.