CARTA VINCE, CARTA PERDE, VINCONO SEMPRE QUELLI CHE…IL GIOCO DELLE TRE CARTE

 Non è facile farsi capire da tutti. Anzi, in un mondo di pseudo filosofi, arduo assai. La libertà di non votare non c’entra nulla con il diritto-dovere di andare a scuola. Precisiamo: ogni cittadino ha il diritto sacrosanto all’istruzione. Ed è dovere dello Stato garantire tale diritto. Come recita la Costituzione. Tant’è che la legge prevede l’obbligatorietà degli studi fino ad una certa età. C’è forse una legge che punisce chi non va a votare? Negli Stati Uniti per il presidente d’America vota il 35% degli elettori. La stragrande maggioranza se ne sta a casa. Eppure si elegge il presidente del più importante Paese del mondo. Nessuno mai si è sognato da quelle parti di tirare in ballo il diritto-dovere di votare.

L’Italia è un Paese alla rovina. Per colpa di una classe politica egoista, truffaldina e indolente. Come quotidiani fatti di cronaca confermano. Con qualche eccezione, naturalmente. Dice: ma l’arma del voto serve proprio per cambiare le cose. Una sola riflessione per dimostrare che il ragionamento non regge:  su  90 deputati regionali uscenti, i partiti hanno ripresentato ben 76 “illustri” personaggi del passato. Recente e lontano. Con qualche giovane. Figlio d’”arte”: il rampollo del presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo!

Poiché lo sfacelo di questa nostra terra bella e amara è sotto gli occhi di tutti, il partito degli astensionisti ha tutte le ragioni di questo mondo per protestare ed urlare con il non voto. Ed ha tutto il diritto di farlo. In nome dell’ultima libertà che gli rimane. Proprio perché non ha senso recarsi alle urne per tirare fuori dal mazzo dei candidati quelle stesse persone che ci hanno ridotto con le pezze nel sedere. Questo il punto. L’esempio di non frequentare la scuola non c’entra nulla con la libertà di esprimere una legittima protesta, come è già nelle intenzioni di voto di due milioni di elettori siciliani. Tutti irresponsabili e incoscienti? Se in democrazia valgono i numeri, è bene riflettere su questo dato, prima di lasciarsi andare a paragoni che non reggono dal punto di vista logico e concettuale. Piaccia o no, la libertà di non votare è una libertà. Probabilmente un’arma impropria per spazzare il vizioso circolo elettorale che ci ha rovinati. Che ci ha ridotto a marionette. Carta vince, carta perde, vincono sempre quelli che… il gioco delle tre carte. Una truffa elettorale. Così da decenni. Lo scandalo è proprio questo. Prefabbricato, consolidato. Ahinoi, tollerato. Una vera indecenza.