Il 29 giugno scorso un uomo è entrato negli Uffici del Settore Sviluppo Economico ed ha minacciato di appiccare il fuoco se non avesse ricevuto immediatamente delle rassicurazioni sull’imminente rilascio di una autorizzazione che, il soggetto in questione, riteneva indebitamente bloccata.
Solo la prontezza d’animo dei colleghi presenti e degli operatori di Polizia Municipale, immediatamente intervenuti, ha impedito il peggio. Tuttavia ciò non ha evitato che l’uomo, per più di un’ora, minacciasse i presenti e bloccasse l’attività dell’Ufficio.
Successivamente sono state sviscerate le motivazioni, più o meno comprensibili, che avevano armato la mano dell’uomo ed alla fine è quasi sembrato che quel gesto, comunque violento ed irresponsabile, fosse stata l’unica alternativa plausibile contro i soliti disservizi della burocrazia.
“Ma non è cosi!- commenta il segretario provinciale dell’U.g.l. autonomie della provincia di Ragusa e Rsu al comune di Vittoria, Aldo Caruso- Si è trattato di una azione premeditata compiuta per terrorizzare dei lavoratori rei di applicare una normativa complessa che non sempre si attaglia con le aspettative dell’utenza; madri e padri di famiglia che per più di un’ora, mettendo a repentaglio la loro incolumità hanno cercato di far ragionare un soggetto che, di fatto, ha più e più volte minacciato di fare succedere un fatto eclatante e che ha volutamente ignorato le spiegazioni di impiegati ed agenti minacciandoli a più riprese”.
“Un atto di violenza- continua Caruso- che si aggiunge a quelli di cui sono spesso vittime i colleghi dell’Ufficio Assistenza,quelli degli Uffici di Anagrafe e Stato Civile o a quelli che puntualmente subiscono gli operatori di Polizia Municipale, un atto che, dai resoconti della cronaca, non solo resterà impunito ma, addirittura, sarà forse anche premiato se è vero che il soggetto in questione è stato prontamente portato a Scoglitti con auto ed autista istituzionali in compagnia di un Dirigente e di un neo Amministratore per vedere come esitare prontamente la Sua pratica, implicitamente promuovendo l’aggressore al ruolo di vittima e gli aggrediti, i colleghi del Settore Sviluppo Economico, a tirannici burocrati senza cuore.”
“Tante, troppe volte- conclude amareggiato Caruso- io e la mia Organizzazione Sindacale abbiamo denunciato questo stato di cose, spero solo che non si debba arrivare alla tragedia per potere comprendere appieno la realtà di Lavoratori che sino ad oggi hanno lavorato e lavorano in condizioni si assoluta insicurezza e che dal 29 giugno sanno anche che non avranno mai giustizia, nemmeno da parte dell’Istituzione che servono”.