CASO GUARASCIO. SOLIDARIETÀ GRILLINA?

 Carissimi benestanti grillini comodamente  seduti all’Ars, le buone azioni non si raccontano, si fanno e basta soprattutto se si tratta di buone azioni di un certo tipo in momenti particolari. Se vengono raccontate, soprattutto ai media, è perché serve che vengano riportate con il giusto clamore e cessano quindi di essere buone azioni e diventano strumentalizzazioni politiche. Se poi queste stesse strumentalizzazioni avvengono in un “momento elettorale” il sapore diventa addirittura amaro, e si sfiora  la disonestà intellettuale.  L’acquisto e la donazione di casa Guarascio vi fa onore, quello che vi fa sembrare due gocce d’acqua con i partiti del sistema è, tuttavia, la fretta di averlo voluto raccontare. Non offendete le nostre intelligenze, sapete, come e meglio di noi che Renzi continuerà a fare orecchio da mercante fin quando non tirerete fuori le unghie. Noi non siamo iscritti cinquestelle e purtroppo o per fortuna, riusciamo ancora ad esprimere liberamente il nostro pensiero senza rischiare di essere espulsi. Insultateci quanto vi pare ma ancora una volta non riusciamo a frenare la voglia di dire quello che pensiamo. Abbiamo letto il vostro comunicato stampa, e da appartenenti ad un movimento che non può acquistare nulla ci chiediamo: per accendere i riflettori sul disegno di legge voto fermo al senato sull’impignorabilità della prima casa ed approvato all’ARS il 22 Ottobre 2014,  i cinquestelle hanno bisogno di comprare casa Guarascio?  Un movimento votato o anche solo seguito da dieci milioni di persone ha bisogno di raccontare buone azioni come questa per obbligare un Governo a rimettere in pista un semplice DDL “dimenticato” in qualche cassetto ? Vi serve l’aiuto di qualcuno per radunarvi con qualche decina di migliaia di persone davanti a Palazzo Chigi e rivendicare l’urgenza di una modifica alla legge? Non vi è passato per la mente che dichiarando pubblicamente l’operazione prima delle elezioni viene assolutamente meno quello spirito genuino di solidarietà che ci si aspetterebbe in questo caso? Ricorda Vanessa Ferreri, deputata cinquestelle, che si dice addirittura prima firmataria sull’impignorabilità della prima casa, di essere venuta a Casa Pacetto e che le fu chiesto di adoperarsi per ottenere un prestito a Roberta (la figlia di Pacetto) per consentire alla famiglia di riacquistare la loro casa e di avere risposto all’istante che non si poteva fare?  La famiglia Pacetto, così come le centinaia di altre persone  che perdono casa o azienda, perché non ha queste possibilità? E invece di fare un’azione così eclatante solo per la famiglia Guarascio, perché non si cerca di dare una possibilità a tutti premendo sul governo per l’impignorabilità della prima casa?  I casi “comuni” fanno forse meno campagna elettorale? Siamo solo sinceramente felici per la Famiglia Guarascio, per il resto buona campagna elettorale.