CERCARE SITI ALTERNATIVI PER LA DISCARICA DEI RIFIUTI

Se qualcuno pensa di “fare affari” con i rifiuti, sfruttando la cava di argilla di c.da Truncafila può toglierselo dalla testa”. Sono parole dell’on. Orazio Ragusa, preoccupato per le ripetute notizie diffuse dalla stampa che lasciano intendere che Truncafila  possa diventare un sito idoneo per la realizzazione di una discarica provinciale. “La necessità di individuare un sito idoneo per una discarica è certamente importante per il nostro territorio. Proprio per questo motivo è necessario che il Presidente dell’Ato ambiente si attivi per cercare siti alternativi. Da almeno dieci anni gli interventi più importanti sulla gestione del ciclo dei rifiuti in Provincia di Ragusa, sono stati caratterizzati da errori tanto clamorosi quanto onerosi. L’ultimo in ordine di tempo riguarda l’individuazione di Truncafila come sito utile per realizzare una discarica. Nessuno è stato in grado di elaborare un piano capace di risolvere l’emergenza che ogni giorno diventa più grave. Anzi, le istituzioni continuano a litigare tra loro. A Palermo e in Sicilia tutto è più complicato. I numeri della raccolta differenziata fanno ridere se non piangere. Eppure tutti sanno che il problema si risolve non limitandosi solo alla ricerca di siti per le discariche ma lavorando seriamente alla realizzazione di un serio piano di raccolta differenziata. Il problema dei rifiuti non può essere risolto definitivamente se non con l’impegno della società civile. In discarica finisce tutto ciò che noi cittadini riteniamo inutile, sia esso materiale organico che materiale inorganico, tutto ciò che siamo abituati a buttare nella pattumiera. Di tutto il materiale di scarto, una parte può essere certamente riutilizzata. “Sono pronto – conclude l’on. Orazio Ragusa – a contrastare in maniera forte qualsiasi tentativo finalizzato a usare Scicli come discarica interprovinciale, rimango invece disponibile a contribuire alla ricerca di una soluzione organica e di lungo periodo per la corretta gestione dei rifiuti”.