Per Giovanni Carbone – insegnante di professione e fotografo per passione –il tempo è un preciso momento, un istante definito in cui tutto si ferma: lo scopo è immortalarne la bellezza e l’unicità del presente.
I suoi scatti racchiusi nella collezione “IN-OLTRE dentro e fuori del tempo” – in mostra dal 29 dicembre presso la libreria Saltatempo di Ragusa – hanno come soggetto l’orologio, gli orologi, il battere e il fermarsi del tempo, perché il tempo scorre ma la foto è capace di bloccarlo in un linguaggio: l’immagine di quel momento irripetibile.
Alla domanda «come nasce l’idea di una collezione fotografica sul tempo»? – Carbone risponde: « sono un insegnante, il mio tempo viene scandito costantemente da una campanella e io invece ho voglia di riappropriarmi del tempo e non considerarlo più come una variabile. Fotografare gli orologi di ogniddove (da quello di casa mia allo “Staroměstský Orloj” di Praga…passando per Londra senza magari fotografare il Big Ben) per me diluisce il tempo e lo rende indipendente.
Il significato della mia mostra è quello di riprendersi il tempo, per i motivi più vari, purché ci se ne riappropri in modo cosciente».
Giovanni Carbone vive tra il Ragusano e la Toscana dove lavora come insegnante.
Ha esplorato le varie forme della scrittura, dalla saggistica alla poesia, dalla narrativa per bambini al teatro.
È stato a lungo direttore editoriale del periodico “La Freccia Verde”, ha collaborato con numerose riviste (Jeronimus Logos di Milano, fra tutte) ed è autore di una ricca pubblicistica in particolare imperniata sui temi della politica, dell’ambiente, dell’arte, della cultura e del sociale. In questo senso ha da poco terminato la sua collaborazione per un numero monografico della rivista milanese “ControCorrente” dedicato all’artista fiorentino recentemente scomparso Franco “Cisco” Antonetti e in cui è presente con un racconto e con la sua opera figurativa “Morte accidentale di un anarchico”.
Ha ricevuto svariati riconoscimenti tra cui, per la saggistica, il primo premio alla V edizione del concorso letterario “Città di Gozzano” (NO), e per il giornalismo al concorso d’arte e letteratura “Castagno dei Cento Cavalli” a Sant’Alfio (CT). Altri riconoscimenti gli sono giunti per la Poesia (“Premio Calliope a Pozzallo”, Gamondio Poesia – Castellazzo Bormida (AL)) e per la narrativa per bambini (“Premio Arci Renzino” a Foiano della Chiana (AR)).
Tra i suoi ultimi lavori sono il saggio storico “Ragusa e le perle della Contea di Modica”, edito dalla Flaccovio Editore (PA), e il romanzo “La Metamorfosi del parafulmine”, pubblicato da Prova d’Autore (CT).
Attualmente sta lavorando alle stesure definitive del suo ultimo romanzo e di una raccolta di racconti. Tra le sue ultime esposizioni si ricordano le foto della mostra “A chi lo sa…” che hanno rappresentano per Giovanni Carbone l’ennesima volontà ideale di ricongiungimento con la sua terra d’origine, attraverso le suggestioni di dettagli e ambientazioni che colgono la natura diacronica delle tracce del tempo, un viaggio nella memoria ed il tentativo di esplorare nuove forme espressive in grado di rappresentare quel Complexus cui l’artista dedica gran parte delle sue produzioni. (Martina Chessari)