Tutte le attività turistiche, e il loro indotto, a oggi sono chiuse, con gravissimi danni, per molti irrecuperabili, che porteranno alla cessazione di parecchie imprese. La questione è sotto gli occhi di tutti ma oggi interviene anche il Sindacato italiano balneari della provincia di Ragusa, il Sib, aderente a Confcommercio, che sottolinea come molti si stanno interrogando su quale potrà essere il futuro di questa stagione estiva.
La domanda che tutti si fanno è: riusciremo questa estate ad andare al mare? In Sicilia e nell’area iblea, la stagione estiva rappresenta un punto fondamentale per l’economia in generale. Stabilimenti balneari, ristoranti, gelaterie, hotel, b&b, chioschi e tante altre attività dell’indotto, creano posti di lavoro determinanti per molte famiglie.
Il Sib ritiene grave la mancanza di chiarezza da parte del governo e delle istituzioni sulla prossima stagione balneare. Vengono indicate date ipotetiche, dal 18 maggio al 1° giugno, che creano solo confusione e aspettative destinate ad andare deluse per l’assenza di chiare indicazioni su cosa fare.
L’allestimento di una spiaggia richiede dai 20 ai 40 giorni e può iniziare solo nel momento in cui vi sono precise indicazioni sulle nuove regole di fruizione dell’arenile e del mare. “Gli operatori del settore – spiega il Sib – hanno necessità di linee guida nazionali affinché le aziende balneari siano messe nelle condizioni di assicurare che, anche quest’anno, l’esercizio della balneazione possa svolgersi in tutta sicurezza sia per i bag ha messo a disposizione una mail a cui può rivolgersi chi intende contattare il sindacato: sib@confcommercio.rg.it per manifestare le proprie problematiche e ottenere adeguato supporto.