CHE FINE HANNO FATTO LE POLITICHE DI ACCOGLIENZA DELL’UNIONE EUROPEA ?

Le ultime vicende europee testimoniano che sembra essersi spenta, o quanto meno affievolita, l’idea da parte di alcuni Governi a promuovere una politica di accoglienza degli immigrati.

Questa constatazione viene sottolineata dal quotidiano L’Osservatore Romano che dedica alle politiche sull’immigrazione un articolo dove fa notare che “la reazione dell’Unione europea di fronte all’emergenza e’ stata lenta, macchinosa ed evidentemente inefficace“.

Solo 200 persone sono state ricollocate all’interno del territorio europeo, mentre l’accordo tra i diversi paesi dell’Ue prevedeva l’accoglienza di circa 160.000 profughi arrivati in Grecia e in Italia.

“Un fallimento, dunque, – conclude il quotidiano del Vaticano – a cui fa ora seguito la richiesta di sospensione del trattato di Schengen, sospensione che potrebbe prolungarsi per i prossimi due anni”.

Molte giustificazioni, sono state date per spiegare questa scelta come le necessita’ imposte dalla minaccia del terrorismo internazionale e l’incapacita’ di reggere, da un punto di vista economico, l’impatto di un grande flusso di migranti.

“Se e’ ragionevole sostenere che uno Stato abbia il diritto e il dovere di tutelare la sicurezza e il benessere dei propri cittadini, altrettanto ragionevole e’ ritenere che, all’interno di un spazio comunitario come l’Ue, nessuno debba essere lasciato da solo ad affrontare una simile situazione.
Come invece rischiano di dover fare le Nazioni di prima accoglienza, che certo non possono rifiutare di soccorrere le persone in mare”. “Blocchi e muri non sono quindi una vera soluzione, a meno di non voler negare la stessa ragione d’essere dell’impianto europeo”.

Giuseppe Raciti