CHE NE SARÀ DI NOI ?

Le notizie si accavallano e sono contraddittorie: mentre il Ministro dell’Interno ha fissato la data delle elezioni amministrative per il 26 e 27 maggio prossimi, si fa strada l’ipotesi, in Sicilia di prorogare le amministrazioni delle Province, anche di quelle commissariate, fino al mese di novembre per dare modo all’Assemblea regionale di legiferare in materia di riordino e assegnazione di nuove competenze alle stesse.

La Giunta Regionale dovrebbe produrre delle proposte in merito alla riduzione dei costi e a una ridefinizione dei compiti, ma resta sul tappeto anche la vecchia proposta di una riduzione del numero che vedrebbe soccombere la nostra provincia e quella di Enna, che sarebbero accorpate, rispettivamente, con Catania (qualcuno parla anche di Siracusa ) e Caltanissetta.

Intanto si annuncia l’arrivo in commissione Affari Istituzionali di un Disegno di Legge che riguarderebbe modifiche da apportare alla legge 9/86, relativo alle competenze delle Province regionali in Sicilia.

Il Ddl, che vede come primo firmatario l’on.le Ioppolo della Lista Musumeci, prevede un aumento di competenze che dovranno riguardare anche altri settori, come la pianificazione urbanistica e territoriale. E’ previsto anche un abbattimento dei costi con una riduzione del 20% del numero di consiglieri e assessori e indennità decurtate del 30%.

Questa proposta di legge non prevede l’accorpamento di alcuni territori e anzi, secondo alcune dichiarazioni dell’on.le Musumeci, durante la presentazione alla stampa, vuole tutelare le identità territoriali. Ma si comprende bene che siamo solo all’inizio della discussione che, vedrà, fra l’altro, sicuramente, proposte innovative da parte della giunta presieduta dal Presidente Crocetta, che introdurrà importanti novità anche in questo delicato comparto dell’amministrazione regionale.

Che ne sarà della ottantaseienne Provincia di Ragusa ? Dobbiamo fidarci solo delle notizie scientifiche che parlano di aumento della vita media o possiamo sperare che qualcuno prenda a cuore le nostre sorti ?

Il silenzio dei politici locali, al riguardo, è totale. Nessuno ha avuto l’idea di sottoporre un  quesito sul nostro destino ai tanti candidati, nessuno ha chiesto ai partiti di esprimere una posizione chiara al riguardo. Così è stato per le recenti elezioni regionali e così andrà a finire per le prossime consultazioni nazionali.

Certo i candidati alla Camera e al Senato potranno fare ben poco in tema di politiche regionali, se non a livello puramente consultivo, ma i partiti possono dire la loro. E occorre fare emergere posizioni chiare e distinte anche perché i manovratori, a livello regionale, tuteleranno, prima di tutto i loro territori.

In linea di principio non dissento da quanti propendono per l’abolizione delle province, ma poiché si profila all’orizzonte non l’abolizione quanto piuttosto l’accorpamento, è logico temere per le sorti del nostro territorio che, naturalmente, offre numeri deficitari in termini di superficie territoriale e per numero di abitanti. Deleterio sarebbe essere ridotti a paesi della provincia catanese, tragico essere coinvolti, sempre in condizioni di comuni annessi, nell’anonimato di quella siracusana.

Per cercare di contrapporsi in maniera efficace al tentativo di far scomparire la nostra realtà provinciale occorre sensibilizzare la nostra deputazione ma soprattutto è necessario porre condizioni precise a candidati e partiti che cercheranno il voto per le prossime consultazioni nazionali.

E’ indispensabile che ci siano degli impegni precisi, direttamente dai leader dei vari partiti, per non restare avviluppati nel groviglio di trattative e strategie che caratterizzeranno le decisioni finali in materia.

E una volta collaudata questa strategia, se si riesce a strappare impegni chiari su questa problematica, si può continuare con questa sorta di do ut des, o meglio di manus manum lavat, per non parlare di scambio, e ricordarsi della Legge su Ibla, di qualche serata in più per il Circuito del Mito o per quello che ci sarà al suo posto, dei trasporti ferroviari, degli ospedali della provincia, del Museo Archeologico, dell’aeroporto di Comiso, del porto di Pozzallo.

Pensate che qualcuno si vorrà sottrarre alla firma virtuale di questi contratti ?