Faccio appello al Governatore della Regione on.le Raffaele Lombardo perché firmi il protocollo d’intesa che passa dallo Stato alla Regione le competenze sul sedime aeroportuale di Comiso, in modo che si sblocchi definitivamente l’iter e ci possiamo avviare davvero verso l’apertura dello scalo. E questo anche sulla scorta del contenuto della lettera che il Presidente dell’ENAC dott. Vito Riggio ha inviato al Presidente della Regione, in cui spiega che c’è davvero il pericolo di vanificare anni di lavoro e di impegno delle Istituzioni e della Gente di questa provincia, sull’altare di un diniego che rischia di avere come conseguenza la delusione di un intero territorio e dell’intera popolazione iblea, che si è sempre distinta per civiltà, correttezza e rispetto.
E questa delusione sarebbe enorme ed irreversibile. Se il Governatore, dopo aver scritto al Presidente Berlusconi, riuscirà a trovare ristoro al suo aut aut perché sia lo Stato a far fronte agli impegni economici nei confronti dello scalo ibleo, sarà una grande conquista e ne saremo ben lieti, riconoscendoglielo come merito esclusivo. Ma, alla luce di ciò che è oggi e di quanto detto e scritto sugli atti ufficiali in questi mesi, il rischio è che si tiri troppo la corda e che essa si spezzi, con l’unica conseguenza di annullare anni di impegno e di lavoro per vedere aperto l’aeroporto di Comiso. Io credo che chi ha cuore le sorti dell’aeroporto di Comiso ha un solo modo per dimostrarlo: firmare il protocollo d’intesa Stato-Regione. C’è tutto l’impegno dello Stato intanto di farsi carico degli oneri economici d’avvio della struttura, curando i servizi di assistenza al volo, per i primi tre anni; e che c’è anche la disponibilità a parificare Comiso ad altri aeroporti italiani.
E chi dice di rappresentare (ed amare) prima di tutto questa provincia e la sua gente e solo poi la sua appartenenza politica, lo dimostri con i fatti, facendo leva sul Governatore perché dia il via libera alla firma in calce a quel protocollo. Chi dirà no a questa firma, dirà NO all’aeroporto di Comiso, girerà le spalle alla provincia di Ragusa ed al suo futuro e scriverà la parole fine sui sogni di quei Siciliani che vogliono una Sicilia migliore. La provincia di Ragusa è piccola ma fatta di gente laboriosa e capace e che, se messa in condizione di determinare il suo domani (e l’aeroporto di Comiso è il DOMANI di questa provincia), può dare tanto ad un’intera Isola. Siamo pronti ad azioni di protesta serie e coscienziose, che non siano roba da copertina o di facciata ma abbiano sostanza; ci mobiliteremo come territorio, se tutto lo sforzo fatto in questi anni sarà vanificato, mortificato da scelte sbagliate e se tutti i passi compiuti verso l’apertura dell’aeroporto di Comiso, venissero annullati da decisioni deleterie e gravi. (m.b.)