Una seduta del consiglio comunale che finisce con l’occupazione dell’aula consiliare. Ieri, 12 gennaio, le opposizioni avevano presentato una mozione di sfiducia nei confronti dell’attuale sindaco, Sebastiano Gurrieri.
Nonostante la firma di 8 consiglieri, pari a 2/3 del consiglio, sentito il parere della Segretaria comunale, quest’ultima ha invalidato il quorum, citando una legge che, secondo quanto dichiarato dai consiglieri, è vecchia, è antecendete all’ultima in vigore e quindi non valida. Per questo motivo, a fine seduta, i consiglieri Ballato, Cutello, Presti e Pavone, hanno occupato l’aula.
I consiglieri Pavone, Lancia, Ballato, Presti, Cutello, Giardina, Gurrieri e Garretto (questi ultimi tre collegati in remoto) hanno votato favorevolmente alla Mozione di sfiducia. Unico voto a sfavore, quello del consigliere Puccio, ancora fedele alla maggioranza di Gurrieri. A questo punto come disposto dalla Legge Regionale n°17 del 2016 il Sindaco e l’intero Consiglio Comunale sarebbero da considerarsi decaduti e tutti, infatti, si aspettavano questo risultato e l’arrivo del commissario.
Ma il Presidente del Consiglio Puglisi da la parola alla segretaria comunale che da lettura ad una circolare del 2012, quindi antecedente rispetto a quella del 2016 e suggerisce alla Presidente di rigettare la mozione di sfiducia al Sindaco, votata da 8 consiglieri di opposizione su 12 in carica, che rappresentano i 2/3 del consiglio comunale. In quella legge, infatti, era previsto che fossero necessari i 4/5 del consiglio in città con popolazioni inferiori ai 10 mila abitanti: nel caso di Chiaramonte, 10 voti. Il Presidente dando ascolto alla Sgretaria Comunale ha rigettato la mozione è ha chiuso subito i lavori, in modo non molto delicato, viste le proteste dei consiglieri di opposizione, a cui non ha lasciato la possibilità di esprimersi.
I consiglieri occupanti dichiarano che fino a quando non verrà ripristinato il diritto del loro ruolo continueranno la protesta. Hanno dichiarato, inoltre, che saranno interessati della questione il Prefetto e l’assessorato agli enti locali.