Chiedeva solo di salire in coperta per respirare: 16enne massacrato di botte e ucciso su peschereccio carico di migranti

Aveva 16 anni, si chiamava Yassa Atef Kozman Awad. La Corte di Assise di Siracusa – presidente Tiziana Carrubba – non ha potuto determinare con certezza i responsabili della sua morte e ha assolto per insufficienza di prove tre cittadini egiziani, difesi dagli avvocati Francesco Cutrale del Foro di Siracusa e Irene Russo del Foro di Ragusa. I tre secondo l’accusa, erano ritenuti responsabili di omicidio volontario del ragazzo. Il giovane Awad era stato trovato cadavere dentro il gavone di un peschereccio arrivato tra il 27 e 28 luglio del 2022 a Portopalo con 114 persone a bordo. Era stato picchiato selvaggiamente con calci e pugni, forse con un bastone o comunque con un oggetto contundente: voleva salire in coperta a prendere qualche boccata d’aria fresca. E’morto, massacrato di botte, “per insufficienza cardio respiratoria acuta conseguente al politrauma contusivo”.

L’assoluzione

Assolti tutti e tre gli egiziani. Una quarta persona, nell’ambito dello stesso procedimento, difesa dall’avvocato Antonio Cannavaro del Foro di Siracusa, era accusata di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina; e’ stata condannata a 2 anni e 2 mesi di reclusione e al pagamento di una multa di 1.560.000 euro; avrebbe agito in concorso con altre persone di nazionalita’ turca che avevano gia’ patteggiato la pena. A bordo del peschereccio che era partito dalla Turchia – secondo le prima indagini condotte dalla Procura di Siracusa – un gruppetto di turchi si sarebbe alternato alla guida del peschereccio mentre un gruppo di egiziani, avrebbe avuto il compito di gestire le persone, l’acqua e il cibo.

Persone ‘divise’ per posto e trattamento anche in base al loro credo religioso, chi in coperta e chi i stiva e il 16enne doveva restare sotto coperta, avevano raccontato alcuni; nel dibattimento sarebbe emerso che per i primi 3 gjorni di navigazione, il gruppo dei ‘capi’ aveva tenuto tutti i passeggeri sotto coperta per timore che la presenza di molte persone “visibili” facesse scattare controlli. Torniamo al 16enne: all’ennesima richiesta di un po’di aria, sarebbe stato percosso, si sarebbe poi trascinato nuovamente sotto coperta per proteggersi sotto una tavola dove e’ poi stato trovato cadavere. La pubblica accusa rappresentata dal sostituto procuratore Salvatore Grillo, per la morte dell’adolescente aveva chiesto la condanna a 21 anni per uno dei tre egiziani e 10 anni (riqualificandone la responsabilita’ in omicidio preterintenzionale) per gli altri due.

Fonte: Agi

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