Carmiliano Raffaele referente del Movimento Vittoria dalle finestre rotte solleva un problema presente da anni all’interno del nosocomio ipparino.
“Quanti giorni di “passione” ancora? A differenza dei primi quattro siti, la realtà di degrado numero 5 che vogliamo segnalare alla cittadinanza per la campagna “Vittoria come Kabul” non è una discarica abusiva di eternit, bensì un nostro vecchio chiodo fisso: il reparto di ginecologia ed ostetricia dell’ospedale Guzzardi di Vittoria. Questa unità ospedaliera ha una struttura da terzo mondo e la cosa non sembra “appassionare” più di tanto il commissario dell’ASP 7, così come non ha interessato i dirigenti che l’hanno preceduto, che non avrebbero mai fatto partorire le proprie mogli in una struttura del genere, perché le camere in cui vengono ricoverate le pazienti, a differenza di quanto accade negli ospedali di Ragusa e Modica, non hanno nemmeno i servizi igienici e le partorienti, per curare la propria igiene personale e svolgere le proprie esigenze fisiologiche, sono costrette a condividere con i visitatori (compreso il nonnetto prostatico) i fatiscenti bagni pubblici del reparto. Tutto ciò è` mortificante! Il trattamento da terzo mondo che l’ASP di Ragusa riserva da anni alle donne che decidono di partorire a Vittoria è fortemente discriminatorio e noi cittadini non siamo più disposti a tollerare nemmeno un giorno di più una situazione del genere, per cui: chiediamo che vengano avviati immediatamente i lavori di ristrutturazione del reparto.