L’Amministrazione comunale ha preso parte stamattina, rappresentata
dall’Assessore Giuseppe Gini, alla cerimonia commemorativa delle
vittime della strage di via Pipitone Federico, dove un’autobomba
uccise nel 1983 il capo dell’Ufficio Istruzione del Tribunale, Rocco
Chinnici, i carabinieri della sua scorta, Mario Trapassi e Salvatore
Bartolotta, e il portiere dello stabile, Stefano Li Sacchi.
“Rocco Chinnici fu un grande servitore dello Stato e un pioniere nella
lotta alla mafia – ha affermato l’Assessore Gini, ricordando il ruolo
di Chinnici nell’ideazione del Pool antimafia -. Era un magistrato che
ha saputo rompere gli schemi, con un approccio visionario e
innovatore al lavoro di indagine, che fu premonitore del primo maxi
processo”.
“Chinnici fu un grande innovatore su più fronti – ha dichiarato il
Sindaco Leoluca Orlando – innanzitutto perché fu tra i primi in ambito
giudiziario a comprendere la gravità e quindi indagare le collusioni e
i legami fra mafia e politica, fra mafia e imprenditoria. Non a caso,
le indagini hanno portato ad accertare quali mandanti i cugini Salvo.
Ma Rocco Chinnici è stato anche un grande innovatore culturale,
comprendendo l’importanza del coinvolgimento della società civile, dei
giovani e delle scuole nella lotta alla cultura mafiosa, oltre che
al suo affarismo criminale. Un impegno fatto di passione e rigore
intellettuale che ha lasciato una forte impronta nella nostra città”.