CHIUSA LA SEDE RAGUSANA DELL’ASSOCIAZIONE METER: I TAGLI DELLA POLITICA REGIONALE NON RISPARMIANO NEANCHE CHI DA ANNI COMBATTE LA PEDOFILIA

La crisi che sta colpendo l’Italia in questi mesi non risparmia niente e nessuno: dopo dieci anni di presenza attiva e operativa a tutela dell’infanzia contro la pedofilia, l’associazione onlus Meter è stata infatti costretta a chiudere la sede di Ragusa di via Archimede anche per via della grave irresponsabilità e cinica politica regionale che ha drammaticamente tagliato il già esiguo ed unico contributo pubblico decurtandolo nella sostanza e nella quantità generando pesanti conseguenze.

Istituzioni, mondo ecclesiale, enti locali, scuole possono testimoniare l’importanza dell’associazione Meter  che in questi anni ha lottato e si è impegnata nella prevenzione e nell’accompagnamento delle vittime di abusi sessuali, cercando di combattere con tutti i mezzi la pedofilia, anche facendo opera d’informazione in tutta la provincia iblea.

La chiusura della sede da anni operativa nel capoluogo ibleo è conseguenza della mala politica isolana che ha dunque una grave responsabilità: una struttura non vive solo di gratuito servizio volontario, ma anche del sostegno economico proveniente dai soldi pubblici dei siciliani onesti. Nonostante questo il Gruppo territoriale Meter di Ragusa non si arrende e continuerà la sua opera già dal prossimo 5 giugno, data in cui si svolgerà  la prima Assemblea all’aperto a servizio e per la tutela dei bambini.

L’iniziativa si svolgerà Ragusa in Piazza San Giovanni alle ore 19.00 e chiunque vorrà potrà partecipare: volontari, amici e sostenitori avranno l’occasione di lottare contro l’indifferenza e il cinismo che hanno dimostrato i politici all’assemblea dello scorso 22 maggio quando la maggioranza dei presenti ha detto  no a Meter, no alla tutela dell’infanzia in un campo delicatissimo qual è quello della pedofilia e degli abusi sessuali.

Della triste vicenda di Meter ne è al corrente  ufficialmente il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, amico e sostenitore in tutti questi anni dell’opera meritoria dell’associazione che ha chiesto energicamente di intervenire per scuotere il torpore di una politica che dimentica l’infanzia.

Questo unico finanziamento pubblico ha permesso di far funzionare operativamente una struttura che per scelta evangelica e sociale destina tutto a servizio dei bambini deprivati e violati. L’associazione è presente in Sicilia in dieci città: Ragusa, Modica, Ispica, Noto, Avola che è la sede nazionale, Aci castello, Piazza Armerina, Gela, Agira e Palermo, coprendo così ben sette province estendendo inoltre la sua operatività anche nel resto dell’Italia: a Roma, Lecce, Brindisi, Bergamo, Padova e Milano.

Un’opera sociale di altissimo livello dunque: aver tolto ad essa i finanziamenti significa togliere il futuro di un presente già deprivato ai bambini.