E’ arrivato il commento di Italia Viva e in particolare dai coordinatori della provincia di Trapani, Giacomo Scala e Francesca Incandela, insieme alla coordinatrice iblea Marianna Buscema. Si parla di “penalizzazione per il territorio”: è così che viene definita la chiusura fino al prossimo 14 luglio disposta dal ministero: “La decisione del Ministro dei Trasporti Paola De Micheli, di concerto con il Ministro della Salute Speranza che nell’ultimo decreto volto a razionalizzare il traffico aereo in questa fase 3 dispone la chiusura dell’aeroporto di Trapani e di Comiso fino al 14 luglio ci sembra ingiusta e incomprensibile!” .
“La decisione del ministro De Micheli penalizza ancora una volta la nostra terra! Chiudere Trapani e Comiso è una cosa vergognosa. Una scelta incomprensibile. Su queste questioni, dicono i coordinatori di Italia Viva, noi ci giochiamo la credibilità politica della difesa del nostro territorio. Se si chiudono per l’emergenza Covid i così detti aeroporti minori “vorremmo capire perché nelle zone dove i contagi sono stati e sono più rilevanti gli aeroporti funzionano regolarmente”. Sorprende che, fino a questo momento, siano i rappresentanti politici trapanesi a prendere le difese sia del loro aeroporto, che del nostro. Perchè al momento, nessun’altra voce in provincia di Ragusa si è levata per quello che sta succedendo all’aeroporto.
Vero è che Soaco ha fatto sapere di essere piuttosto ottimista su questa situazione. Si legge, infatti, in una nota:
“Abbiamo già avanzato richiesta di poter anticipare la riapertura dell’Aeroporto di Comiso al 22 giugno – precisa l’Amministratore delegato di Soaco Rosario Dibennardo – in virtù dei voli schedulati dalle compagnie aeree a partire da quella data e della previsione dell’articolo 1 comma 4 dello stesso Decreto del 14 giugno che lascia aperta la possibilità di progressive integrazioni all’elenco delle strutture di cui è autorizzata l’operatività. Attendiamo fiduciosi un riscontro da parte dell’Enac e del Ministero dei Trasporti, per poter informare al più presto i nostri passeggeri”.
A questo punto, allora, attendiamo.