ChocoModica 2024: una vecchia signora col rossetto sbavato

ChocoModica 2024 va in archivio. In archivio in realtà dovrebbero andare le cose, i documenti o quant’altro si intende custodire e preservare dall’inesorabile incedere del tempo. Questa edizione, più di tante altre che già l’archivio non lo meritavano, andrebbe piuttosto cestinata. ChocoModica 2024   mai come quest’anno  ha prestato  il fianco a critiche sempre più numerose e purtroppo, al netto di qualche stupido leone da tastiera, tutte fondate. L’evento, che un tempo rappresentava una punta di diamante per Modica e il suo cioccolato, oggi, complice anche il maltempo di domenica, ha arrancato sotto il peso di un format  autoreferenziale ( parola fin troppo abusata quando si parla di cioccolato di Modica ma perfettamente calzante e tristemente aderente alla realtà)che non coinvolgere né stupisce o sorprende. È  quindi giunto il momento di interrogarsi  tutti noi cittadini modicani sul futuro di questa manifestazione e sul ruolo che può (e deve) giocare nella promozione della città.

Un cuore storico, ma poco inclusivo

Iniziamo intanto dalla localizzazione strettamente individuata nel Corso Umberto che  per quanto suggestivo, non può più essere il perno esclusivo della manifestazione soprattutto quanto questa è ormai diventata una vecchia signora dal rossetto sbavato. Blindare un intero centro storico solo per consentire ad un numero di modicani leggermente superiore  alla media  di accedere al corso Umberto mette in evidenza la assoluta mancanza del senso delle proporzioni da parte di chi aveva la responsabilità di organizzare l’evento e la incapacità di  prevederne la reale portata al di là di proclami o speranze. Modica è molto più di un’unica arteria: ci sono quartieri, scorci e percorsi che meritano di essere riscoperti e inclusi nel progetto. La città può e deve essere protagonista al completo, trasformando ogni angolo in un’opportunità.

L’altro nodo centrale è l’identità del cioccolato modicano. Questo prodotto non è solo un dolce: è una storia, una tradizione che ha attraversato i secoli. Eppure, l’attenzione si è spostata verso un’offerta che spesso mette in ombra la vera anima del cioccolato locale.

È necessario riportare al centro dell’evento i produttori autentici e lavorare su narrazioni capaci di esaltare l’unicità del prodotto, riprendendo – senza che ce ne voglia il Consorzio – quell’esempio virtuoso e indelebile sperimentato e attuato da colui che, da solo e unico visionario, ha creato il fenomeno del cioccolato a Modica: Franco Ruta.

I visitatori devono tornare a percepire il legame profondo tra il cioccolato e la città che lo ha reso famoso, un legame che negli anni si è sfaldato in nome di lotte fratricide. È ora di smettere di subire e alimentare questi conflitti.

Tutti, dagli amministratori di questa città ai consorziati, passando per i comuni cittadini come noi, abbiamo il dovere di intervenire per cambiare decisamente rotta. A questa amministrazione è ancora concesso il beneficio della buona fede ed ancora la città ripone fiducia  per la competenza, la correttezza e la visione strategica dei suoi componenti. Che intervengono allora, tutti insieme collegialmente, dal Sindaco ai suoi assessori, per imprimere quel  necessario cambio di rotta da cu non si può più prescindere.

È un dovere morale che l’amministrazione non può più ignorare, né può continuare a rimanere alla finestra ad assistere a questo spettacolo pietoso. Non c’è cosa peggiore per un amministratore che essere ricordato per aver galleggiato nell’ignavia.

Un dato positivo è stato il sostegno, in qualità di partner, di molte autorevoli aziende private: segno che la città crede ancora nelle potenzialità della manifestazione e dimostra un’affezione verso di essa. Tuttavia, è indubbio che ChocoModica abbia mancato l’obiettivo di sorprendere. Puntare su una formula meno dispersiva e più mirata potrebbe essere la chiave per rilanciare l’evento. Bisogna aumentare il valore, per fare la differenza. Coinvolgere artisti, artigiani e figure di rilievo, non solo del settore gastronomico, ma anche culturale e creativo, arricchirebbe l’esperienza sia per i residenti sia per i turisti. Amministrazione e Consorzio non hanno le competenze per organizzare un evento che ambisce ad essere di portata nazionale ma semmai per governare la città l’una e gestire il marchio l’altro. L’evento deve essere studiato, pianificato e gestito da chi fa questo per mestiere, magari individuandolo con un concorso di idee.

Per raggiungere questo obiettivo, è fondamentale quindi affidarsi a professionisti capaci di assolvere tale compito nel migliore dei modi, evitando improvvisazioni. Un’accozzaglia illogica e irrazionale di eventi, spesso senza alcuna correlazione con il cioccolato e pensati magari per gratificare l’amico di turno, non può sperare di attrarre visitatori in modo significativo.

Puntare nuovamente sul turismo nazionale ed internazionale

Un evento come CiocoModica non può più permettersi di rivolgersi esclusivamente al pubblico locale. È necessario tornare a parlare ai turisti, sia italiani che internazionali, superando la dimensione ristretta di un’offerta rivolta prevalentemente ai modicani, che forse ormai hanno finito per stancarsi del cioccolato della propria città. Ciò richiede una promozione più incisiva e una strategia comunicativa in grado di sfruttare appieno i canali moderni per attrarre un pubblico nuovo. Una narrazione digitale ben strutturata, supportata da storytelling efficace e immagini d’impatto, potrebbe fare la differenza, riportando l’evento a essere attrattivo su scala nazionale e internazionale.

Collaborazione e visione: Le chiavi del possibile successo

Perché ChocoModica torni a brillare, serve una cabina di regia forte, capace di coordinare risorse e idee. Le associazioni culturali, le scuole, i commercianti e i cittadini devono essere coinvolti attivamente, ognuno con il proprio contributo. Modica ha un patrimonio umano e creativo straordinario, ma spesso sottovalutato. Solo con una visione condivisa si può costruire un evento che non sia solo un appuntamento sul calendario, ma un’esperienza memorabile per chiunque vi partecipi.

Modica merita di più

Il 2025 potrebbe essere un punto di svolta, ma solo se si avrà il coraggio di abbandonare schemi ormai obsoleti. Modica merita un evento che non sia solo un’occasione di aggregazione, ma un’opportunità di crescita per l’intero territorio. Il cioccolato, con la sua storia unica, ed il suo Consorzio, peraltro recentemente riconosciuto ufficialmente dal Ministero, deve tornare a essere il protagonista indiscusso, in una cornice di rinnovata unità di intenti e coesione che sappia valorizzare tutta la città.

ChocoModica può ancora risorgere, ma il cambiamento deve iniziare subito. (credito fotografico Chocomodica official)

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