«La XIX edizione del VideoLab Film Festival, prevista dal 24 al 27 agosto 2017, al Museo archeologico di Kamarina, in provincia di Ragusa, è stata rinviata per motivi logistico-organizzativi». È quanto afferma il giornalista Andrea Di Falco, fondatore e direttore artistico del Concorso internazionale dei cortometraggi del cinema d’arte mediterraneo di Kamarina, organizzato, sin dall’estate 1999, dalla Filmoteca Laboratorio 451.
Di Falco sostiene che il programma della kermesse cinematografica siciliana sia «pronto da tempo. Ma, purtroppo, non ci sono le condizioni necessarie per portare a termine il festival. L’obiettivo è tornare, in tempi brevi, ad inaugurare una nuova e memorabile edizione 2017. In queste ore, il gruppo che governa il festival è al lavoro per risolvere le difficoltà emerse. Un fatto è certo: il VideoLab non chiude. Si tratta di uno dei festival più longevi e partecipati dell’intero Meridione d’Italia. Una delle manifestazioni “storiche” della Sicilia. Per queste ragioni, il VideoLab Film Festival merita la doverosa attenzione e il massimo rispetto. È un festival che ha messo in mostra il meglio del cinema mediterraneo, riuscendo ad esistere e a resistere, per anni. Ora, dopo diciotto edizioni consecutive, è arrivato il momento di una breve, ma inevitabile, pausa di riflessione».
«Sono sinceramente molto dispiaciuto – afferma il direttore artistico –. E, a nome dell’organizzazione, mi scuso, innanzitutto, con gli autori che hanno partecipato al concorso 2017, inviando degli autentici capolavori del cinema breve. Il loro impegno non andrà perduto. Dopodiché, chiedo scusa ai numerosissimi spettatori che, per diciotto edizioni, hanno affollato le proiezioni del festival. Il loro entusiasmo ha rappresentato la linfa vitale per andare avanti, alla ricerca di un cinema di assoluto rigore poetico e dalla rivoluzionaria novità del linguaggio filmico. Ma questa edizione è molto importante, soprattutto, perché è dedicata a tutti i migranti vittime del genocidio consumato, in questi anni, nel Mare Mediterraneo».
Di Falco sostiene che il VideoLab rappresenti «un’idea di cinema d’arte e una visione solidale del mondo. Il festival, in questi anni, è stato un punto di riferimento per il cinema d’autore non solo in Sicilia. Ma nell’intero Mediterraneo. Un cinema dal respiro internazionale che sostiene gli autori. Un cinema che solidarizza con l’umanità migrante. Il VideoLab rivendica, con coerenza, come sempre, la propria vocazione. Una vocazione che rappresenta, soprattutto, la propria identità mediterranea. Per questi motivi, si è rivolto a tutti gli autori di cinema del *Mare Nostrum *che si occupano di finzione e di documentazione, con particolare riferimento ai film, brevi e lunghi, di forte impatto narrativo».
Il VideoLab Film Festival, nel corso di diciotto anni di attività, registrando sempre migliaia di presenze, ha premiato alcuni tra i migliori cortometraggi internazionali e ha ospitato numerosi cineasti, ai quali ha dedicato una lunga serie di originali retrospettive: si pensi ai registi Maurizio Nichetti, Roberta Torre, Pappi Corsicato, Pasquale Scimeca, Franco Battiato, Vito Zagarrio, Carmelo Nicotra, Marianna Sciveres, Andrea Traina, alle attrici Piera Degli Esposti, Galatea Ranzi, Lucia Sardo, Mita Medici, Isabel Russinova e Deborah Lentini, alla scenografa Maria Pia Angelini, alla produttrice Chiara Ottaviano, alla direttrice artistica del Globo d’oro Elizabeth Missland e alla compianta producer Fiorella Oldoini, di Cinecittà Studios.
Protagonista dell’ultima edizione del VideoLab Film Festival è stata l’attrice Donatella Finocchiaro, che ha presentato il suo film d’esordio, *Angela* di Roberta Torre e il lungometraggio che l’ha consacrata a livello internazionale: *Terraferma* di Emanuele Crialese.
Di Falco ringrazia tutti gli ospiti. «Ma, a questo punto – sottolinea – non posso tacere della passione e del fervore profusi, in questi diciotto anni, dagli amici che organizzano, il VideoLab Film Festival. Mi riferisco al presidente di Laboratorio 451 Sergio Di Falco, al regista e scenografo Manuel Giliberti, presidente onorario del festival, ai componenti del Comitato di direzione e selezione Chiara Pitti, Elisa Ragusa e Francesco Savarino, al direttore artistico del Vittoria Peace Film Fest Giuseppe Gambina, al giornalista Gianni Molè, agli storici del cinema Sebastiano Gesù, Tullia Giardina e Antonella Giardina, al montatore Gianluca Salvo, al musicista Saro Tribastone, al webmaster Gianluca Messina, ai promoter Teresa Savarino e Giovanni Finistrello, alle giornaliste Giovanna Cascone, Daniela Citino, Lucia Fava, Maria Lombardo, Federica Molè e Maria Carmela Torchi. Frattanto, esprimo la mia gratitudine nei confronti dei partner pubblici e privati che ci hanno sostenuto in questi anni. Infine, a tutti gli amici citati, dico, semplicemente, grazie e a presto».