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Ciclismo, il ragusano Caruso tra i migliori italiani del 2020
27 Ott 2020 15:27
Con la conclusione del Giro d’Italia 2020, la stagione del ciclismo mondiale è entrata nella fase finale del suo rinnovato calendario che non ha mancato di riservare colpi di scena e qualche muso lungo per le prestazioni deludenti dei ciclisti azzurri.
Sia la corsa rosa che il Tour de France si sono conclusi con poche gioie per i portabandiera tricolori. Relativamente all’importante corsa a tappe francese, però, è emersa una certezza: quella del ciclista ragusano Damiano Caruso. Il 33enne ha chiuso la Grand Boucle al decimo posto (migliorando anche l’undicesimo piazzamento del 2017), riuscendo alla fine a strappare un giudizio altissimo dagli addetti ai lavori. Un risultato eccezionale per il ciclista siciliano della Baharain Mclaren che è sceso nuovamente in pista per i Mondiali di Imola, chiudendo al decimo posto (e primo tra gli azzurri) la gara in linea maschile.
Dopo aver rinunciato a correre al Giro e alla Vuelta, il ciclista ragusano si è preso un periodo di meritato riposo, prima di rinforcare la bici da corsa e farsi trovare al meglio in vista del prossimo anno quando correrà certamente ancora sulle strade di Francia dove, anche per gli esperti del mondo delle scommesse, Caruso potrebbe rappresentare la migliore value bet di ogni tappa del prossimo Tour.
Nel corso dell’ultimo Giro francese, Caruso si è messo in evidenza per le sue prestazioni durante ogni tappa, venendo esaltato da tutti per la grinta e la determinazione che ha messo in ogni pedalata. Nonostante il ragusano non abbia mai vinto una tappa alla Grande Boucle, il risultato finale del Tour 2020 ha premiato comunque i sacrifici del 32enne che, come detto, si è messo in mostra anche ai Mondiali di categoria. In carriera, Caruso è stato tra i pochissimi italiani ad aver portato a termine nella stessa stagione le tre grandi corse a tappe (con Vincenzo Nibali e Fabio Aru tra gli ultimi a compiere quest’impresa).
Ma la concorrenza alle prossime grandi corse a tappe sarà agguerritissima ed il livello di difficoltà notevolmente più elevato, visto il nuovo stravolgimento temporale che il calendario degli impegni del prossimo anno quasi certamente subirà. Ma chi saranno i protagonisti del 2021? Certamente reciteranno la parte del protagonista i due alfieri sloveni, Tadej Pogačar e Primož Roglič, così il colombiano Egan Bernal (già vincitore di un Tour de France) che si è dovuto ritirare quest’anno dalla Grande Boucle e dal Giro, competizione alla quale ha dovuto rinunciare già l’anno scorso per un brutto infortunio alla clavicola. Da tenere sempre in considerazione l’ecuadoriano Richard Carapaz, vincitore dell’ultima corsa rosa mentre scalpiterà per un rientro in grande stile il quattro volte campione del Tour de France (e vincitore del Giro d’Italia 2018), Chris Froome, che probabilmente opterà per correre sulle strade italiane e della Vuelta di Spagna.
Tra i portabandiera tricolori, oltre Caruso, si giocherà le ultime chance anche Vincenzo Nibali che alla veneranda età di 35 anni proverà a strappare l’ennesimo successo di una strabiliante carriera. E parlando di ciclisti esperti, occhio a quanto farà vedere in corsa anche Geraint Thomas: il britannico punterà tutto sul Giro (è, infatti, a caccia del primo trionfo sulle strade italiane). Tra le squadre che, di sicuro, cercheranno di confermarsi dopo i successi di quest’anno troviamo anche il team Astana che concentrerà le proprie forze sul duo formato dal danese Jakob Fuglsang (che ha vinto già quest’anno il Giro di Lombardia) e dal promettente russo Aleksandr Vlasov.
Al netto del ragusano Caruso, non mancheranno i possibili outsider. Per la prossima stagione sono da tenere in considerazione l’olandese Steven Kruiswijk e l’inarrestabile Domenico Pozzovivo che dopo l’incidente subito nel 2019, si è arreso alla prima tappa del Tour 2020 per un brutto infortunio, salvo riprendersi e tornare fortunatamente in forma. Infine, nel 2021 troveremo ancora in sella alle proprie bici due fuoriclasse delle due ruote che hanno vissuto questa stagione tra alti e bassi, ovvero lo slovacco Peter Sagan (che ha rinunciato ai Mondiali di Imola per il debutto al Giro), e l’australiano Caleb Ewan.
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