L’articolo 30 del decreto sulle liberalizzazioni altera i principi della concorrenza per le imprese di autoriparazione: ecco perché il settore è fortemente preoccupato. Questa considerazione è quanto emerso nella riunione di presidenza provinciale di Cna Autoriparazione tenutasi martedì scorso nella sede associativa di via Psaumida a Ragusa.
“La liberalizzazione, come concetto – ha detto il presidente provinciale Vincenzo Canzonieri – è un processo legislativo che consiste nella riduzione di restrizioni precedentemente esistenti creando meno costi e più libertà di scelta per consumatori e imprese. Nei fatti, il comma 2 dell’articolo 30 tradisce questo concetto perché recita che, in caso di incidente, il consumatore possa riparare la propria auto in una officina convenzionata con una compagnia assicurativa (risarcimento diretto) oppure, in alternativa, possa ottenere il denaro (risarcimento per equivalente), ma in misura ridotta del 30% rispetto all’entità del danno”.
“Questa è una evidente alterazione della libera concorrenza nel mercato dell’autoriparazione – ha aggiunto il responsabile provinciale Giorgio Stracquadanio – infatti, l’automobilista/assicurato non può scegliere di farsi riparare l’auto da chi vuole, tranne se non decide di rimetterci di tasca propria il 30%. Le imprese di autoriparazione indipendenti, cioè non convenzionate con i gruppi assicurativi, verrebbero in modo assurdo penalizzate nella competizione”. Ecco perché la Cna Autoriparazione non ci sta ed è impegnata a tutti i livelli a contrastare questa norma illiberale. Per questo si è deciso di organizzare a breve un’assemblea con la presenza dei parlamentari nazionali per individuare percorsi tesi a garantire una profonda revisione della stessa.