Come abbattere i costi della TARI? La proposta dei circoli di Legambiente della provincia di Ragusa

In provincia di Ragusa, uno dei costi che compongono la TARI è il CTR, ovvero i costi per l’attività di trattamento e recupero dei rifiuti urbani e delle operazioni per il conferimento delle frazioni della raccolta differenziata agli impianti di trattamento. Questi costi possono aumentare considerevolmente se la raccolta differenziata non viene effettuata correttamente. Infatti, più è accurata la raccolta differenziata, meno si paga in termini di CTR, e viceversa. Partendo da questo presupposto, i circoli Legambiente attivi nel territorio della provincia di Ragusa (“Il Carrubo” di Ragusa; “Il Melograno” di Modica; “Kiafura” di Scicli; “Sikelion” di Ispica) ha inviato ai Sindaci di tutti i comuni della provincia nei giorni scorsi una proposta che permetterebbe di ridurre le spese di trattamento e conferimento dei rifiuti alle piattaforme di smaltimento.

Una corretta comunicazione

A Ragusa, la comunicazione nei confronti dei cittadini per indirizzarli verso una corretta raccolta differenziata è spesso scarsa o inesistente, nonostante nei piani finanziari degli appalti siano stati previsti fondi significativi per questa attività (ad esempio, 114.000 € l’anno a Ragusa, per un totale di 800.000 € in sette anni di appalto, spesi solo in minima parte). Questa carenza di comunicazione porta a una raccolta differenziata inefficace, specialmente nel caso della carta, che in provincia di Ragusa contiene oltre il 10% di frazione estranea. Di conseguenza, molti comuni sono costretti a far pulire la carta prima che venga inviata in cartiera per il riciclo, spendendo centinaia di migliaia di euro l’anno. Questi costi potrebbero essere evitati se la raccolta differenziata fosse eseguita correttamente.

Inoltre, i rifiuti differenziati vengono spesso trasportati per lunghe distanze all’interno della Sicilia, aumentando ulteriormente i costi e contraddicendo i principi della transizione ecologica ed energetica. Questo problema è aggravato dall’abitudine di bandire gare al massimo ribasso senza considerare il principio di prossimità previsto dall’art. 181 comma 5 del d.lgs 152/06. Ad esempio, la recente gara per la selezione della carta espletata dal comune di Ragusa non rispetta questo principio.

L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), con la delibera 146 del 20 marzo 2024, ha stabilito che nelle procedure di gara per l’affidamento dei servizi di recupero dei rifiuti urbani deve essere privilegiato il principio di prossimità degli impianti. L’ubicazione dello stabilimento del concorrente deve essere valorizzata adeguatamente in sede di offerta tecnica attraverso l’attribuzione di un punteggio proporzionato. Questo significa che le gare devono essere bandite con il sistema dell’offerta economicamente più vantaggiosa, per garantire un’adeguata tutela del principio di prossimità degli impianti e quindi dell’ambiente, secondo il combinato disposto dell’art. 181, comma 5, del d.lgs. 152/2006 (codice dell’ambiente) e dell’art. 108, comma 7, del d.lgs. 36/2023 (codice degli appalti).

Questa impostazione è stata confermata dal rappresentante del Ministero dell’Ambiente durante un seminario formativo sulla gestione dei rifiuti organizzato da ANCI Sicilia e CONAI il 28 giugno a Ragusa. Pertanto, le gare inerenti alla selezione dei rifiuti raccolti in modo differenziato utilizzando il criterio del massimo ribasso sono illegittime.

In futuro, per semplificare le procedure di gara e ottenere economie di scala, sarebbe opportuno bandire una unica gara gestita dalla SRR (Società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti). Inoltre, una unica gara per la comunicazione, progettata con il supporto di IFEL (la fondazione di ANCI) e il contributo economico di CONAI, potrebbe migliorare significativamente la qualità della raccolta differenziata.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it