“Ho protocollato una richiesta per la convocazione congiunta delle commissioni quinta e sesta del Comune di Ragusa affinché possa tenersi un educational tour così da far visitare a tutti i commissari quello che definisco il valore sprecato con cui la città si confronta facendo riferimento agli immobili comunali di pregio e alle chiese monumentali che restano ancora chiuse. Cercheremo di vedere, insomma, quello che vede il turista”.
E’ il senso dell’istanza che arriva dal consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle, Giovanni Gurrieri, dopo che lo stesso in aula ha criticato il contenuto del protocollo per la fruizione delle chiese siglato dal Comune d’intesa con la diocesi di Ragusa. “Purtroppo – aggiunge Gurrieri – è un fallimento annunciato. E dire che nell’ottobre scorso, quando sollecitavo l’amministrazione comunale a orientarsi in tale direzione, mi fu detto che non ci sarebbero stati problemi anche perché quella era la linea della Giunta Cassì. Adesso prendo atto che, nonostante avessi reiterato le mie richieste nell’aprile scorso, è stato come parlare con i mulini al vento. Non può essere che il numero delle chiese inserite nel protocollo sia diminuito di anno in anno, con ciò riducendo il potenziale che la nostra città è in grado di esprimere. Ecco perché ho chiesto di rivedere, per il futuro, i contenuti delle convenzioni che possono interessare anche l’università per un progetto a più ampio respiro e che comprenda altri immobili interessanti e non necessariamente di culto”.
“Insomma – continua Gurrieri – lo scopo deve essere quello di aumentare la permanenza media dei turisti sul nostro territorio comunale, circostanza che crea più gettito a livello locale, favorendo una nuova economia circolare. Se noi facciamo visitare tre-quattro chiese senza l’istituzione di un vero circuito territoriale, allora tutto questo non ha senso. E non può essere che il sindaco dica che è tutto a posto perché, dal suo punto di vista, si ha a che fare con una città bellissima, strepitosa, accogliente. Se solo girasse per i vicoli e le piazze in orario diurno e non notturno si renderebbe conto che non è così. E’ tristissimo vedere i turisti in giro trovarsi di fronte alle porte chiuse di chiese e palazzi. Ecco perché ritengo che il Comune debba svegliarsi da questo punto di vista per potere contare su una programmazione all’altezza della situazione. Non si comprende, ad esempio, perché, per programmare delle mostre all’interno di immobili come San Vincenzo Ferreri o palazzo Cosentini, i tempi si allunghino sine die lasciando in sospeso gli artisti che intendono valorizzare questi siti. Ecco perché ho chiesto di promuovere l’educational tour con i commissari dei due organismi consiliari, alla presenza del soprintendente, del responsabile diocesano per i Beni culturali, dei rappresentanti della Struttura didattica speciale di Lingue nonché del responsabile comunale della Cultura, Giuseppe Nuccio Iacono, così da far toccare con mano quello con cui si confronta il turista. Abbiamo un potenziale enorme, lo ribadisco, ma resta inespresso. E questo non è possibile se vogliamo seriamente fare turismo nella nostra città”.