Riaprire la partita. Questo è il nostro compito per costruire l’alternativa. Le grandi potenzialità della Sicilia e del territorio ibleo riguardo al possibile sviluppo economico, sociale e culturale, come si vede anche in questi giorni convulsi di candidature alla presidenza dalla regione e all’assemblea regionale, impattano quotidianamente con una classe dirigente vocata al servilismo nei confronti del potere romano e non in grado di assumersi le responsabilità politiche per un cambiamento utile e necessario per le sorti del Paese. Come leggere se non così la formazione di alleanze elettorale con dentro tutto e il contrario di tutto. Naturalmente all’ombra della confusione e dell’emergenza, Lombardo continua a fare nomine, a gestire clientele, a dare risposte non all’altezza della situazione drammatica in cui versa la Sicilia, seppur contestato dai suoi stessi assessori.
Questioni come quella dei rifiuti, della sanità, dell’ambiente, della programmazione del territorio, restano ancora irrisolte mentre la scuola è affondata e i giovani continuano ad emigrare. Noi di Sel non intendiamo pagare il prezzo della scomparsa di un qualsiasi profilo alternativo di opposizione e per questa ragione anche nel pieno della campagna elettorale che ci vede impegnati a sostenere Claudio Fava alla presidenza della regione continueremo testardamente a proporre problemi, contenuti e risposte comuni da trovare. Questo è il senso della sfida e noi siamo pronti a coglierlo con le nostre idee, i nostri programmi e le nostre donne e i nostri uomini. Insomma intendiamo stare sul campo della battaglia politica che abbia in mente un progetto di alternativa di governo, che delinei un modello di società, messo in campo da un pensiero critico, un’idea che analizzi la crisi profonda della società siciliana e tutte le sue cause, si confronti con i problemi creati dal sistema mafioso-politico-clientelare e la crisi del neo liberismo, facendo un esame delle forze in campo e un inventario delle proposte programmatiche sulla base di una tavola dei valori. Insomma occorre ripartire dai valori della Sinistra che vedono nel territorio il luogo esclusivo della pratica politica in senso ampio e non il luogo su cui calare le proposte. Nell’area Iblea come nel resto del Paese bisogna rimettere al centro i temi del lavoro e dello sviluppo economico.
In generale, il “Mezzogiorno d’Italia”, oggi più che mai, ha bisogno di una Sinistra vera e nuova che diventi punto di riferimento, nel territorio, della società perché in grado di dare risposte credibili alla crisi economica, ai giovani, a chi perde il lavoro e sappia contrastare la capacità economica di una mafia che punta a controllare il territorio. Politicamente questo ci ha posto e ci pone in una posizione diversa e contrastante con le forze politiche e i comitati d’affari che hanno governato finora la regione, tutte nessuna esclusa, non di collaborazione alla gestione del sistema, ma della sua critica e di proposte alternative. Ed allora rimetteremo in moto la nostra macchina e la nostra passione farà il resto. Perché non c’è rassegnazione, perché si riconosce nella nostra storia la capacità di lottare, di battersi, di resistere contro chiunque e di sapersi far rispettare. Lo diciamo chiaro e forte ai nostri avversari e ai nostri amici che nelle poche certezze attuali, di una certezza possono essere sicuri, noi ci saremo. A Sinistra. Per la strada. Come sempre.