Comiso (forse) decolla: privatizzazione e incentivi. Ecco le nuove rotte su cui si punta

Il panorama aeroportuale siciliano si prepara a un cambiamento radicale, con segnali concreti per rilanciare lo scalo di Comiso, spesso relegato ai margini rispetto ai grandi hub. La recente decisione della SAC di privatizzare gli aeroporti di Catania e Comiso, infatti, rappresenta un passo ambizioso per dare nuova linfa a infrastrutture strategiche e trasformare l’intera area in un polo di sviluppo territoriale e turistico.

Privatizzazione: un percorso decennale verso il rilancio

Il 26 marzo scorso l’Assemblea dei Soci della SAC SpA ha approvato le procedure e il Piano Industriale per l’avvio del processo di privatizzazione degli scali di Catania e Comiso. Questo intervento, annunciato da Antonio Belcuore, Commissario Straordinario della Camera di Commercio del Sud-Est Sicilia, segna il coronamento di un percorso iniziato già negli anni ’80. Come evidenzia Belcuore, la creazione di un’azienda speciale per la gestione aeroportuale è sempre stata un’intuizione volta a dare risalto alle potenzialità del territorio. Il Sindaco di Catania, Enrico Trantino, ha sottolineato come l’ingresso di un socio privato, in un quadro di controllo pubblico equilibrato, possa rispondere in maniera efficace al crescente traffico aereo, garantendo servizi migliori e una maggiore competitività degli scali.


Incentivi regionali e vantaggi fiscali: un volo verso la competitività

A completare il quadro di rinnovamento, la Regione Siciliana ha eliminato la tassa comunale per gli aeroporti minori, come Comiso e Trapani, un provvedimento che potrebbe contribuire significativamente a ridurre i costi operativi e attrarre nuovi investimenti.

Nuove rotte e collegamenti internazionali: la rinascita in pista

Un segnale positivo per il rilancio di Comiso è rappresentato dalla recente presentazione del volo diretto tra Comiso e Sharm El Sheikh, che apre nuove prospettive nel mercato internazionale e rafforza il collegamento con destinazioni strategiche del Mediterraneo. Parallelamente, il Libero Consorzio Comunale di Ragusa ha pubblicato oggi l’avviso per la manifestazione di interesse volto a incentivare rotte di volo verso città italiane chiave, come Roma, Milano, Venezia, Verona, Bologna, Torino e Pisa.

“Questo avviso rappresenta un segnale forte per la ripresa dell’aeroporto della provincia di Ragusa. L’obiettivo è quello di intervenire principalmente su un settore trainante per l’economia locale”, ha dichiarato Patrizia Valenti, Commissaria Straordinaria.

Il supporto finanziario, coadiuvato dai fondi Insicem e dai bandi della Camera di Commercio del Sud-Est, offre un quadro di prospettive che potrebbe trasformare l’assetto delle rotte nazionali, rendendo l’aeroporto di Comiso un punto di riferimento per il turismo e l’economia dell’intera regione.

In questo contesto, il direttore generale Nitto Rosso ha aggiunto: “Abbiamo lavorato per snellire e destrutturare l’avviso, in modo tale da rendere apprezzabile alle compagnie di volo. In questo modo ci aspettiamo grande partecipazione.”


Tra le sfide del presente e le aspettative per il futuro

Non mancano tuttavia le critiche e le preoccupazioni di chi guarda al settore con occhio critico. La deputata regionale Stefania Campo del M5S ha recentemente evidenziato come, in prossimità del periodo pasquale, i prezzi dei voli da e per Comiso risultino ingiustificatamente elevati, a discapito dei cittadini e dei turisti. Secondo Campo, “è paradossale che collegamenti da città come Milano a destinazioni internazionali siano più convenienti rispetto a quelli per Comiso, evidenziando una scarsa programmazione e continuità territoriale.”

Insomma tra alti e bassi forse si è arrivati ad una svolta positiva per l’aeroporto di Comiso anche se il percorso di privatizzazione è irto e va seguito passo dopo passo. Chi dice che il privato che verrà non valuterà strategico l’aeroporto di Comiso e lo manterrà al minimo? Un interrogativo di cui la politica deve farsi carico. E subito.

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