E’ risaputo che la gestione dell’aeroporto di Comiso è affidata alla Sac Catania, la stessa società che gestisce l’aeroporto Fontanarossa di Catania. Si tratta quindi di due scali aerei, gestiti dalla stessa società e con bacini di traffico che possono sovrapporsi. Qualcuno dice addirittura che Catania “frena” Comiso e che al momento della gara d’appalto per la gestione la Sac abbia battuto Malpensa per evitare la concorrenza con l’aeroporto milanese e gestire praticamente da sola tutto il traffico aereo della Sicilia sud orientale con lo scalo Aeroporto degli Iblei e con Fontanarossa. Intanto Catania precipita dal 3° al 6° posto in Italia e addirittura molto più indietro con il cargo che obiettivamente non può fare e che a Comiso potrebbe invece avere grande sviluppo per le enormi potenzialità logistiche dello scalo ibleo.
Questa situazione ora delineata non sarebbe un’anomalia ma un caso frequente nel sistema di trasporto aereo nazionale. Prendiamo il caso dell’aeroporto di G. Marconi di Bologna e quello di L. Ridolfi di Forlì. Il traffico aereo annuale dell’aeroporto di Bologna si aggira sui 4 milioni di passeggeri l’anno, con circa 60 mila aeromobili dediti al traffico commerciale e 5 mila aeromobili turistici. Su Forlì invece transitano ogni anno circa 700.000 passeggeri ( che a Comiso sono numeri possibilissimi e prevedibili) e un terzo degli aeromobili che vi transitano sono velivoli di tipo turistico, ovvero circa 3.000. Su Forlì viaggiano proprio quelle linee low cost che non atterrano al Marconi di Bologna come la Ryanair. I due aeroporti lavorano dunque in sinergia, anche perche l’aeroporto di Bologna è proprietario dell’aeroporto di Forlì per il 35%. Questo sistema inoltre convive con l’ aeroporto di Rimini Federico Fellini su cui recentemente si è spostata la Wind jet.
Un altro esempio di questo tipo è costituito dal binomio Palermo-Trapani ; anche qui i passeggeri su Palermo sono 4 milioni e mezzo con un transito di circa 3.000 aeromobili turistici l’anno mentre su Trapani, dove viaggiano compagnie low cost, transitano mezzo milione di passeggeri.
Anche per Comiso la soluzione delle compagnie low cost e dei viaggi turistici potrebbe rappresentare oltre che un’integrazione del servizio offerto dall’aeroporto di Catania un forte impulso per il turismo della provincia di Ragusa che potrebbe finalmente offrire un’offerta turistica completa e competitiva. Oltre naturalmente al cargo come dicevamo all’inizio. Solo che a Comiso “bisogna aprirlo” l’aeroporto.