L’occasione è data dal bando del Ministero dei beni culturali e delle attività e del turismo,
per il titolo di “Capitale italiana della cultura”, in linea con l’Azione UE “Capitale europea
della cultura 2007-2019”, che ha già visto affermarsi la città di Matera come capitale
europea della cultura per il 2019.
Il precedente bando ha conferito il titolo di capitale italiana della cultura alla città di
Mantova per 2016 e alla città di Pistoia per il 2017.
Come promotori dell’iniziativa intendiamo, ha aggiunto Massari, favorire la nascita di un comitato più ampio
possibile, del quale facciano parte associazioni e singoli, per attivare un processo partecipato
e condiviso di progettazione per affrontare la selezione prevista nel nuovo bando.
Ma esprimiamo con forza la consapevolezza che partecipare, come comunità ragusana,
alla selezione per “Capitale italiana della cultura”, significa sostenere, incoraggiare e
valorizzare l’autonoma capacità progettuale e attuativa della nostra città nel campo della
cultura, e diffondere, in modo sempre più esteso, il valore della leva culturale per la
coesione sociale, l’integrazione senza conflitti, la conservazione dell’identità di questa
comunità, la creatività, l’innovazione, il benessere individuale e comunitario.
In questo contesto, la cultura assume il ruolo di soggetto sinergico che fornisce a tutti gli
attori del sistema produttivo: contenuti, strumenti, pratiche creative, valori simbolici
ed identitari.
La città è il luogo in cui storicamente si è prodotta cultura; la città diventa oggi il luogo
in cui si produce sviluppo economico per via della cultura. Il progetto strategico che si
vuole delineare è legato alla coltivazione della consapevolezza che solo investendo nella
crescita culturale delle nostre comunità si può organizzare lo sviluppo economico
dei nostri territori, solo investendo in cultura intercetteremo il futuro.
Concorrere al bando del ministero dei beni culturali e delle attività culturali e del turismo,
per il titolo di CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA, diventa dunque l’occasione
per fare crescere nella nostra comunità la consapevolezza che mentre si promuove
un contesto che aiuti le persone a creare capacità che attivano i funzionamenti, perché
ognuno possa realizzarsi e vivere la propria vita all’insegna della pari dignità umana,
contemporaneamente si creano le precondizioni per lo sviluppo.
Tutto questo è possibile se si attivano percorsi di amplissima partecipazione e di
costruzione condivisa di un piano strategico che veda coinvolto il maggior numero
di cittadini e l’universo di tutti gli stakeholders locali.
Per il conferimento del titolo “Capitale Italiana della cultura” è necessario un atto formale
di candidatura e la presentazione di un programma delle attività culturali della
durata di un anno.
Per questo motivo, abbiamo voluto preliminarmente incontrare e condividere con il
sindaco di Ragusa, Federico Piccitto, il senso del progetto e solo dopo aver acquisito
la massima disponibilità dello stesso a sostenere e adottare formalmente la partecipazione
al bando, abbiamo programmato questo primo incontro pubblico.
Il sindaco Piccitto nel suo intervento ha detto ha ovviamente condivide e fatto suo il progetto e che ha pubblicamente dichiarato di sostenere nelle successive fasi di realizzazione