CONCLUSA DOMENICA SERA LA 18ESIMA EDIZIONE DI IBLA BUSKERS

RAGUSA – Si è conclusa ieri sera la 18° edizione di Ibla Buskers. Si è chiusa, con allegria, con il solito calore del pubblico, con l’atmosfera magica di sempre ma anche con tanta malinconia, con la tristezza che accompagna sempre qualcosa di bello che finisce. E questa volta sembra che la parola fine sia davvero quella che resterà nella storia del festival alla luce del “de profundis” annunciato dagli organizzatori, i componenti dell’associazione Edrisi, stanchi di dover combattere ogni anno contro le incertezze e per certi versi contro i mulini a vento (solo il giorno prima della manifestazione si è saputo il contributo di quest’anno). Ieri sera era vivido e palpabile tra il pubblico il rammarico per una manifestazione voluta, amata, appoggiata e partecipata negli anni, che questa volta si avvia verso la sua conclusione. Una domenica quella di ieri, piena di ragusani e di tanti turisti fin dalla mattina in un via vai lungo il quartiere barocco. Un movimento di persone che si è andato sempre più animando fino alle ore serali, quando sono iniziati gli spettacoli nei differenti spazi e piazze dedicati alla festa. L’edizione 2012 è stata caratterizzata dalla scoperta di una piazza poco fruita e spesso trascurata, la piazza Solarino, che fiancheggia l’ex Distretto Militare nella parte alta di Ibla dove una volta c’era l’antico castello. Un’area ampia e suggestiva, che gode di una privilegiata visuale del Duomo di San Giorgio e della sua cupola. Uno scenario fantastico che ieri sera ha fatto da scenografia naturale alla chiusura della festa degli artisti di strada con il Gran Galà dei Saluti. Lo spettacolo finale di Ibla Buskers, presentato con graffiante ironia da Salvo Fraska, accompagnato alla fisarmonica da Alberto Becucci, ha visto alternarsi tutti gli artisti che hanno presentato i migliori cinque minuti dei propri spettacoli portati al festival. Dalla giocoleria all’equilibrismo, dal fachirismo comico alle acrobazie aeree, ancora una volta per sorprendere e far sorridere il pubblico che alla fine però si mostra con gli organizzatori così come fanno gli artisti che firmano una sorta di documento-appello affinché non si faccia morire Ibla Buskers. E già su internet stanno partendo delle petizioni popolari. Qualcuno parla di raccolta di fondi dal basso, di solleciti da avanzare agli enti pubblici locali, di azioni atte ad impedire insomma che non muoia una manifestazione che per 18 anni ha portato turisti, animato il sonnecchiante quartiere barocco favorendo la destagionalizzazione, ha riempito le piazze e fatto scoprire l’arte di strada, invogliando tra l’altro molti giovani ad intraprenderla e a diventare a loro volta bravissimi artisti (lo ha dimostrato in questa edizione il focus dedicato proprio ai buskers siciliani). Adesso dopo “L’ultimo abbraccio” ad Ibla Buskers, resta l’amarezza da parte degli organizzatori per essere riusciti ad organizzare una manifestazione di grande rilievo, che ha funzionato anche per l’economia del territorio e che adesso va incontro ad uno stop forzato in assenza di certezze e chiare determinazioni.