CONFERENZA DEI SINDACATI SULLE MANOVRE ECONOMICHE

Sono stati pubblicati i provvedimenti del Governo per la spending review. Tra questi si può vedere che ci sarà la riduzione di 18mila posti letto negli ospedali entro il 30 novembre. C’è stata subito la protesta della Cgil Medici, secondo la loro stima rischiano di saltare circa 1000 reparti ospedalieri» e altrettanti primari. Ieri c’è stata una conferenza organizzata dalla Cgil di Ragusa con tutti i sindacati per discutere dei nuovi provvedimenti del governo. Erano presenti alla conferenza, Giovanni Avola segretario generale della Cgil di Ragusa, Enzo Romeo il segretario generale della Cisl di Ragusa, e Giorgio Bandiera segretario generale della Uil di Ragusa. “Il dramma della mancata corresponsione – afferma Giovanni Avola – della cassa integrazione interna che, non viene finanziata dallo stato alla regione in nessun settore”. “Cgil, Cisl e Uil – spiega ancora Avola – propongono fin da oggi questa vicenda della cassa integrazione e del finanziamento perché è diventata drammatica, c’è gente che è stata sospesa da un anno e mezzo dal posto di lavoro, e comunque non prende un euro un centesimo da 18 mesi per quando riguarda quelli della formazione talvolta 10 mesi ma ci sono lavoratori dei settori privati dell’industria e commercio che non prendono indennità da 14-15 mesi, come quelli delle cooperative sociali, siamo di fronte a un vero e proprio dramma sociale”. “Nel Fondo Sociale Europeo ci sono un miliardo  di euro – prosegue Giorgio Bandiera –  solo la nostra regione chiederà 240 milioni di euro, il nostro fabbisogno è un di quarto dell’ammontare. Quindi vedete che migliaia di persone resteranno senza ammortizzatori sociali se non saranno presi i giusti provvedimenti”. “Ci auguriamo che ci saranno delle risposte di natura sociale ai  cittadini alla regione siciliana – continua  Enzo Romeo – noi ci auguriamo quindi che quando meno ci siano  le condizioni per affrontare questo problema che non richiede delle risposte fra una settimana un mese, richiede delle risposte già da ieri a partire da ieri, nel senso che  riteniamo siamo già in ritardo nel dare delle risposte ai lavoratori.

La situazione è davvero delicata, speriamo che saranno prese le giuste misure perché già c’è una rivolta sui tagli alla sanità e agli statali con sindacati, regioni e province sono contrari a queste manovre.