CONFERENZA DEI SINDACI, TIENE BANCO IL SINDACATO

Neppure lo sferzante discorso di Nello Dipasquale infiamma il confronto fra i rappresentanti dei dodici comuni, convocati a Palazzo dell’Aquila giovedì pomeriggio. Presenti i sindaci di Modica, Comiso, Santa Croce, Pozzallo, Acate, Monterosso, Chiaramonte e i delegati per le città di Vittoria, Ispica.

Eppure il primo cittadino di Ragusa ha calcato la mano, presentando una situazione drammatica e annunciando la morte degli enti locali.

“Siamo stanchi e fortemente preoccupati – esordisce  Dipasquale – perchè con questi tagli sono stati messi in discussione tutti i servizi. Non siamo riusciti a difender il principio di sussidiarietà, una prerogativa della Repubblica italiana, garantita dalla Costituzione. Abbiamo tutti responsabilità immense, dall’Anci ai sindacati, dai partiti politici ai Governi che si sono succeduti e che hanno decretato tagli di circa il 40% dai trasferimenti nazionali”.

La realtà per i comuni siciliani appare ancora più disperata.

“Gli unici in Italia – spiega il sindaco di Ragusa – a non usufruire della compensazione prevista dal federalismo fiscale, questo a causa dell’operato assai deludente dell’Ars che non ha ancora firmato l’accordo “Stato-regioni” che regolamenta il meccanismo”. Altro punto toccato da Dipasquale quello del “meccanismo perverso” che definisce i nuovi parametri del patto di stabilita.

“Queste le rivendicazioni che dovremmo inserire – conclude – nella piattaforma organizzativa fissata per giorno 22 giugno”.

Nessuna replica all’intervento del sindaco di Ragusa, nessun accenno ai numerosi e importanti punti all’ordine del giorno che comprendevano la crisi dell’economia degli enti locali, i tagli dei trasferimenti statali e regionali ai Comuni, l’IMU, la questione aeroporto di Comiso, la vertenza ferrovia e Muos. I lavori si bloccano invece sulla definizione dei particolari della piattaforma organizzativa di giorno 22 giugno. Diverse le proposte dei segretari provinciali di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Isa. Non c’è accordo sulla sede della manifestazione, sull’orario, sulle modalità di coinvolgimento dei cittadini, tanto che l’Ugl minaccia di non aderire, scatenando un acceso confronto che viene smorzato solo quando il sindaco di Santa Croce, Franca Iurato, sbotta chiedendo “Sono stata  convocata per una conferenza dei sindaci o per assistere ad un dibattito sindacale?”.

L’unica proposta che trova uniti Cgil, Cisl, Uil è il protocollo d’intesa in cui le tre sigle sindacali chiedono ai sindaci di aprire un tavolo di trattative in merito alle politiche di bilancio di previsione delle Autonomie locali della provincia di Ragusa.

“Il tavolo – spiega Enzo Romeo della Cisl – attraverso il metodo della concertazione avrà prioritariamente il compito di individuare entrate certe e la corretta individuazione delle somme necessarie per le spese del personale e l’espeltamento dei servizi essenziali”.

La proposta viene accettata e la firma di tale protocollo alla presenza del Prefetto, su proposta del sindaco di Acate Giovanni Caruso, aprirà la manifestazione che, nonostante le proteste di Cgil (che voleva la manifestazione a Palermo), Ugl (che rivendicava la convocazione degli stati generali iblei) e Isa (che proponeva uno sciopero separato nei vari comuni), da giornata di mobilitazione generale passa ad uno sciopero dimostrativo, convocato per il pomeriggio di venerdì 22 giugno a Ragusa.

La piattaforma delle richieste da indirizzare alla Regione si limiterà alla questione dei tagli economici, mentre sono state tagliate fuori l’emergenza infrastrutturale della provincia iblea. I dettagli verranno definiti attraverso la convocazione di un tavolo tecnico ristretto e presentata ai sindaci giorno 18 giugno, data in cui la conferenza viene aggiornata. Oltre a tutti i punti all’ordine del giorno non trattati, si parlerà anche di dimensionamento scolastico.