Il ruolo dell’Unifidi imprese Sicilia, dal momento della sua costituzione sino all’ultimo prestigioso riconoscimento dell’iscrizione nell’elenco speciale della Banca d’Italia (ex art. 107), è stato al centro di un incontro tenutosi presso la sede Cna di via Psaumida a Ragusa a cui hanno partecipato i componenti del gruppo dirigente della confederazione a livello provinciale e territoriale, con in testa il presidente provinciale Giuseppe Massari, affiancato dal segretario provinciale, Giovanni Brancati, i componenti iblei del Consiglio di amministrazione di Unifidi, Antonino Cirmi ed Emanuele Sortino, il responsabile della filiale di Ragusa del confidi, Daniela Cavallo. Il momento centrale dell’incontro è stato rappresentato dalla relazione del direttore generale di Unifidi Imprese Sicilia, Giancarlo Scollo, che ha posto l’attenzione sul ruolo del confidi anche in seguito all’agognato riconoscimento della Banca d’Italia. “In questo ultimo anno di crisi – ha detto – abbiamo assolto ad un impegno fondamentale alla luce del sostegno dato alle imprese. Abbiamo aumentato l’erogazione degli importi di circa il 25%. In particolare, abbiamo deliberato 145 milioni di euro di prestiti in Sicilia, quasi 40 milioni di euro per la sola provincia di Ragusa. E tutto ciò siamo riusciti a farlo in un momento di grande difficoltà e nonostante siano in aumento le segnalazioni di contenzioso oltre alle sofferenze bancarie, con incremento pari al 33%. Un ruolo, il nostro, non indifferente rispetto all’assunzione di rischi, un ruolo che dovrebbe essere riconosciuto e supportato dalla Pubblica amministrazione. La Regione, cioè, dovrebbe intervenire sulla patrimonializzazione dei confidi per permettere a questi ultimi il migliore espletamento della propria attività nel contesto di una crisi che non accenna a diminuire e che, anzi, proprio nella nostra isola, sta facendo registrare il suo picco”. Il direttore Scollo ha poi chiarito che “l’iscrizione come intermediario ex 107 è motivo d’orgoglio per tutta l’organizzazione perché significa che a suo tempo sono state fatte le scelte giuste, scelte che stanno dando risultati soddisfacenti. L’obiettivo resta quello – ha continuato – di non snaturare la nostra missione principale che è stare al fianco delle imprese. Adesso lo faremo in modo diverso, secondo le direttive di Banca d’Italia. La garanzia rilasciata dal consorzio fidi è valida ai fini di Basilea per le banche che accantoneranno meno patrimonio ma ciò deve significare un vantaggio per le imprese in termini di minor costo del denaro oltre che di aumento degli affidamenti che possono essere garantiti alle imprese. Questo il primo risultato tangibile. L’altro è che il confidi ex 107 può svolgere nuovi servizi come: prestare fideiussioni nei confronti della Pubblica amministrazione, garantire la gestione di agevolazioni pubbliche, la partecipazione a bandi per la gestione, e, ancora, svolgere attività riservata agli intermediari finanziari come l’erogazione di finanziamenti diretti. Un confidi ex 107 può erogare finanziamenti con provvista propria o di terzi. Abbiamo puntato molto sull’attività di consulenza dei consorzi fidi, facendo affidamento sul fatto che Unifidi imprese Sicilia è radicata sul territorio, mettendo a disposizione delle imprese un’attività di consulenza nell’individuazione dell’adeguato prodotto finanziario da proporre, che sia agevolato o meno”. L’incontro, dopo un ampio e articolato dibattito sulle problematiche del credito che ha interessato l’intero panorama provinciale, è stato concluso dal presidente provinciale della Cna, Giuseppe Massari, che ha spaziato sulle possibilità esistenti nell’ambito delle provvidenze per le piccole e medie imprese.