I Consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle, in merito alla convocazione della seduta a porte chiuse della Commissione Trasparenza, in programma per il 28 marzo 2014 alle ore 10.30 preannunciano la loro assenza ritenendo non appropriata l’indicazione dell’ordine del giorno rispetto alle modalità di convocazione e ritenendo altresì che l’argomento in oggetto sia stato già esaustivamente dibattuto, al punto da rendere assolutamente superflua la riunione della commissione in oggetto e anzi da trasformarla non solo in una perdita di tempo, ma addirittura – cosa ancor più grave – in un dispendio di risorse pubbliche.
Se questa riunione si fosse davvero voluta per cercare “Chiarimenti sulla procedura dei concorsi per i dirigenti”, si sarebbe infatti dovuto, nei termini del regolamento, provvedere a convocare – e non solo per conoscenza – il sindaco (o l’assessore al ramo) e il dirigente competente, non certo ricorrere alla convocazione di una seduta a porte chiuse.
“Porte chiuse” che riteniamo prive di significato ai limiti del ridicolo giacché Ella, Presidente, ha già provveduto ad esternare nell’ultima seduta del civico consesso e, in modo ancor più pressante, sulla stampa, le perplessità che evidentemente nutre nei confronti dei concorsi per i dirigenti al Comune di Ragusa, che da altri non potranno esserLe chiariti se non dal sindaco, nella sede più appropriata per rispondere alle legittime interpellanze di ogni consigliere, ovvero lo steso Consiglio comunale.
Nutrendo il massimo rispetto per l’istituzione rappresentata dalla Commissione Trasparenza, per i colleghi consiglieri che ne fanno parte e per la funzione che in essa siamo tutti chiamati a svolgere, non possiamo ammettere che essa venga utilizzata come banale cassa di risonanza per l’attività di opposizione del suo Presidente, che per essa troverà certo – come del resto ha già dimostrato – altre sedi più opportune.
Se Ella, Presidente, ne avesse avuto altrettanto rispetto, avrebbe aspettato di riunire la Commissione per condividere con noi consiglieri le sue legittime preoccupazioni per la lettera anonima ricevuta, avente lo stesso oggetto della seduta a cui veniamo invitati, anziché farne strumento di attacco politico in Consiglio comunale.
Se dunque in quella occasione non abbiamo abbandonato i lavori, come pure saremmo stati tentati di fare di fronte a tale provocazione, avendo il massimo rispetto per l’aula, non intendiamo avallare oltre l’impostazione che si tenta di dare strumentalmente a una vicenda sin troppo seria, com’è quella della correttezza nelle procedure ad evidenza pubblica per la selezione dei dirigenti comunali, agevolando confusione e disinformazione nei confronti dei cittadini.
Torniamo piuttosto a sollecitarLa affinché ci fornisca una copia della lettera in questione e ci metta nelle condizioni, com’è nostro diritto, di dare seguito al nostro impegno di sporgere in merito formale denuncia alla Polizia Postale: questo tempo sarà impiegato certamente meglio di quello che sprecheremmo partecipando alla Commissione da lei convocata, peraltro in questo caso senza gravare sulla spesa pubblica e facilitando anzi un servizio di verità per i cittadini.