CONSIGLIO COMUNALE A MODICA

 

Asseverato dal collegio dei revisori dei conti l’equilibrio di bilancio 2014 al 20 dicembre u.s.

Lunga e articolata la discussione. Ritirati i punti relativi ai debiti fuori bilancio con parere non favorevole da parte del collegio dei revisori dei conti. Torneranno in commissione e adeguate alla nuova situazioni di fatto intanto maturate.

Presenti dodici consiglieri la seduta si apre con un intervento del Presidente Garaffa che sintetizza il lavoro svolto ieri.

Il consigliere comunale Vito D’Antona stigmatizza il fatto che il consiglio comunale non possa essere attivato all’orario fissato. Se il segretario generale non è nelle condizioni di poter essere presente deve delegare qualche altra persona perché si faccia  l’appello e dare così inizio ai lavori.

Questa riflessione è stata fatta altre volte sia allo stesso segretario generale, al sindaco, al presidente del consiglio comunale. Ritiene che questa sia l’ultima volta che farà il rilievo oltre il quale terrà un comportamento consequenziale.

 Ritiene positivo l’inserimento all’ordine del giorno della verifica di bilancio 2014 al 20 dicembre. Il parere dei revisori in alcune partilo preoccupano ed è necessaria la loro presenza in aula.

D’Antona formalizza la proposta nelle more dell’arrivo del collegio chiede di anticipare il punto relativo alla proposta di mozione di indirizzo TASI 2015.

Il consigliere Piero Armenia denuncia la presenza del manifesto apparso sui muri della città a firma PD che manca di rispetto al consiglio e nei confronti dei cittadini: il contenuto politico ci sta, però il contenuto e le parole usate lasciano a bocca aperta essendo al limite del volgare e molto allusivo. Invita quindi c’è da usare un linguaggio consono e certamente non offensivo.

Il consigliere Andrea Rizza rileva che sulle convocazioni dei consigli comunali non si è coerenti rispetto alle decisioni che si assumono nelle conferenze dei capigruppo. Chiede che cosa è accaduto.

Il Presidente Garaffa sostiene che la maggioranza ha fatto una forzatura tale da non rendere consequenziale quanto deciso nella conferenza dei capigruppo.

Il consigliere Ivana Castello rileva la scarsa conoscenza della lingua italiana del consigliere Armenia.

Dovrebbe essere lei quella risentita che pur pagando i diritti di affissione i manifesti sono stati oscurati. Il sindaco tramite stampa ha fatto sapere che prolungherà oltre i termini di affissione.

Il consigliere Giorgio Falco ammette che sono programmate le sedute del ventinove e del 30 dicembre e non gli piace che il presidente abbia usato l’espressione “la maggioranza ha fatto una forzatura”.

La necessità della maggioranza nasce da un fatto oggettivo quello di approvare entro il 31 dicembre i debiti fuori bilancio e su questo bisognava essere conseguenti.

Il consigliere Piero Armenia per fatto personale ha avuto la conferma in aula di questa volgarità; il suo riferimento non è al manifesto ma al contenuto per il quale ritiene che avere una buona conoscenza della lingua italiana.

Il consigliere Vito D’Antona riformula la proposta e chiede di trattare la verifica di equilibri di bilancio al 20 dicembre e poi la mozione sulla Tasi 2015.

Il consigliere Giorgio Falco dissente dalla proposta nel senso che va trattata la verifica di bilancio e subito dopo si devono affrontare il debito fuori bilancio.

È posta ai voti la richiesta di anticipazione del punto relativo alla mozione di indirizzo Tasi 2015 dopo aver trattato la verifica degli equilibri di bilancio.

La proposta è respinta con undici contrari, cinque favorevoli e un astenuto.

Il consigliere Luigi Giarratana accusa l’opposizione che lascia l’aula facendo mancare il numero legale e si assuma grandi responsabilità e il suo riferimento va al capogruppo del PD Carmelo Cerruto.

Il consigliere Carmelo Cerruto ritiene che il rispetto si debba a tutti e il PD è dell’idea che ognuno si assume le proprie responsabilità e si potrà agire di conseguenza. Il PD non lascia l’aula per il piacere di farlo ma registra e denuncia l’assenza della maggioranza che non riesce a mantenere i numeri per il numero legale.

L’Assessore al Bilancio Enzo Giannone annuncia che gli equilibri di bilancio sono stati rispettati con un saldo attivo a oggi che è più di quattro milioni di euro. Registra la difficoltà di riscuotere le imposte e sarà una ditta esterna a recuperare l’insoluto pur sempre nel rispetto delle regole e di un dialogo con i cittadini.

Sulla Tari precisa che, rispetto alla Tarsu, non c’è il limite che l’introito non poteva essere superiore ai costi; riferisce questo perché i giornali ne hanno scritto e parlato. Sono stati individuati evasori ed elusori con un aumento della superficie quadrata tassabile: questo ha determinato un avanzo che deve essere vincolato per abbassare il costo della Tasi. Non c’è quindi alcuna violazione di legge sul costo della tassa se s’introita di più.

Sul patto di stabilità che richiede un confronto tra impegni della spesa e accertamenti delle entrate, la Regione Sicilia ha stanziato una somma che è stata introitata ieri, pari a un milione e trecentotredici mila il patto è pienamente rispettata perché il divario era di settecentomila euro.

Il presidente dei revisori dei conti, Aiello, intervenendo ha registrato la corrispondenza tra la parte entrata e la parte spesa. Dopo un’articolata disamina sui capitoli di spesa e di entrata e si registrano pagamenti superiori alle entrate e questo determina uno squilibrio che incide sulle anticipazioni di cassa.

Il collegio dopo una verifica e i rilievi fatti il collegio assevera le risultanze contabili sul controllo degli equilibri di bilancio alla data del 20 dicembre 2014, scioglie quella riserva alla procedura di salvaguardia del bilancio 2014.

Sul patto di stabilità ritiene il collegio che al 20 dicembre u.s. non raggiunto perché le spese sono state superiori alle entrate.

La Regione siciliana trasferendo le somme in conto investimento per un milione trecento e trentotto ha rimesso i conti in ordine e questo consente di mantenere il Patto di Stabilità.

Il presidente del collegio invita amministrazione, i responsabili finanziari a monitorare la situazione finanziaria attraverso gli impegni di spesa e i mandati di pagamento che devono essere in linea con il rispetto del patto di stabilità.

Il dibattito è aperto dal consigliere Ivana Castello  che rileva che sulla Tari non si possono incassare più soldi rispetto al costo del ruolo: quindi sono somme che i cittadini hanno pagato in più e vanno restituiti subiti ai cittadini. Se ciò è vero, bisogna fare delle variazioni sui conti che sono in danno dei cittadini. Non si può fare, ricorda, un ruolo dell’acqua che supera di un milione il costo del servizio. Quindi anche questo plus, un milione e mezzo, va restituito ai cittadini. Anche sulla Tasi non è chiara l’organizzazione del servizio che determina l’aliquota e quindi i cittadini pagano non si sa per che cosa.

Sul gettito IMU 2014 secondo le proiezioni del Ministero l’incasso dovrebbe essere di cinque milioni e mezzo e l’accertamento è di sette milioni di euro e peraltro illegittimi. Se questo è un modo per avere un avanzo e il patto di stabilità è troppo facile e inesistente; invece si spendono le risorse e non si scendono le tasse neanche quelle delle famiglie che hanno persone diversamente abili. Il sindaco non sta facendo nulla per risanare l’ente anzi chiede un’altra anticipazione di cassa.

Il consigliere Carmelo Cerruto si aspettava una replica da parte dell’amministrazione rispetto alle dure critiche del consigliere Castello. Se l’amministrazione non replica è inutile fare rilievi, vuole dire che la città si è meritata quello che ha voluto.

La linea è tracciata. L’amministrazione ha l’obiettivo di tenere basse le entrate perché politicamente è un messaggio importante per i cittadini. Rispetto ai 38 milioni di euro previsti d’incasso nel 2014 ne sono stati introitati quattordici milioni. Ne mancano ventiquattro milioni all’appello. Il recupero delle somme inevase sarà gestito da società esterne che eseguiranno azioni coercitive con sequestri e recuperi coattivi e quindi sarà del concessionario la responsabilità di questo lavoro. Rileva che i revisori che su alcuni debiti fuori bilancio hanno dato parere negativo e si propongono di sensibilizzare l’amministrazione su questo versante.

Su diversi contenziosi non si hanno notizie e c’è il timore che si potranno presentare in futuro con effetti devastanti. Nessuna azione è stata intrapresa nei confronti delle società partecipate. Auspica un confronto attivo con la maggioranza su questi temi di merito. Annuncia che due consiglieri del gruppo PD si allontanerà tra pochi minuti per impegni politici.

Il consigliere Giorgio Falco non condivide le riflessioni fatte dai consiglieri Castello e Cerruto. Il consigliere Castello ritiene che abbia fatto male i conti e non sarebbe la prima volta.

Il consigliere Piero Armenia ritiene che da anni il problema sia sempre quello: i cittadini hanno difficoltà a pagare le tasse e non solo a Modica. Bisogna trovare allora una soluzione al problema ferma restando la possibilità indolore per l’utente per fronteggiare il pagamento.

Il consigliere Luigi Giarratana ritiene che prima di replicare ha atteso l’opinione dell’opposizione peraltro non molto presente stasera. L’amministrazione ha individuato evasori ed elusori quindi altro che morbidezza nella lotta all’evasione, ampliando peraltro la base contributiva.

Si è raggiunto il patto di stabilità e questo rincuora il consiglio e tutti i cittadini.

Il consigliere Giuseppe Grassiccia non trova scandalosa la spesa fatta dall’amministrazione per le luminarie in città: costa un euro e trecentesimi a cittadino e crea atmosfera e ricadute d’immagine importante per la città.

Il consigliere Vito D’Antona riflette sui pericoli di un dissesto che sarebbe deleterio per la città. Riferendosi alle cose dette dal consigliere Grassiccia, cita che il piano invita a non aggravare l’anticipazione di cassa, a riscuotere le tasse e oggi la questione non è ancora superata e si continuano a fare spese che possono mettere in discussione il piano di riequilibrio. Se non ci fosse il collegio dei revisori bisognerebbe inventarlo perché ha dettato le linee di rigore per mantenere in un ambito di legittimità degli atti. Se non fosse stato per loro non avremmo saputo che al 23 dicembre non era rispettato il Patto di stabilità interno; nessuno se ne era accorto: né funzionari, né assessori, né i consiglieri di maggioranza. Prende atto delle somme trasferite dalla Regione che mantiene gli equilibri ma denuncia che nessuno si era accorto: Questo non è un modo di lavorare. Ringrazia il collegio dei revisori dei conti che ha risparmiato un danno al Comune di Modica.

D’Antona poi rileva la scarsa capacità di riscossione dell’ente, come sottolineato dal collegio dei revisori, ma questa è un’operazione che andava fatta subito. Non c’è prospettiva su questo e si dichiara preoccupato per questo. Sulla Tasi si potevano prevedere esenzioni per la prima casa e per quelli che hanno una casa in affitto. Definisce scandalosa la richiesta di anticipazione di cassa di ventuno milioni di euro malgrado l’ente ha avuto 64 milioni di euro anche se 24 ancora in cassa.

Il bancomat dell’amministrazione sono i cittadini modicani che pagano tasse in più rispetto al costo del servizio Tari. Il di più va restituito ai cittadini. Si sono presi soldi che non spettano all’amministrazione. Non si possono pagare altre cose oltre il servizio. L’Assessore deve assumere l’impegno che deve restituire un milione e duecento mila euro in più introitate.

Dove è andato a finire il programma elettorale del sindaco che non doveva far pagare le tasse.

Il sindaco replica dicendo che prova tristezza e ancora di più dopo l’intervento del consigliere D’Antona.

Si sta parlando di tre atti sull’equilibrio del bilancio di previsione 2014 asseverati dal collegio. La maggioranza ha chiesto una discussione di merito su questi argomenti.

Cita i disastri del passato con sforamenti del patto di stabilità: il danno è stato provocato da decenni di amministrazione che non si può sanare in un anno. La città vuole una ventata di ottimismo. Ha evitato che l’intera classe impiegatizia e quanti hanno un rapporto di lavoro con l’ente che sono stati privati dalle loro dignità. Le spettanze regolari ai dipendenti danno dignità. Così come sono stati pagati i fornitori dando certezza. Rivendica il fatto che le somme per investimenti, ora trasferiti dalla Regione, li ha anticipati l’ente. Era certo che il Patto di stabilità doveva essere rispettato. Sui debiti fuori bilancio il PD ha le sue responsabilità; parla dei debiti fuori bilancio e nella mancata politica di introitare somme. Sarà messo un punto fermo nella riscossione: o collaborazione o coattivo. Prima si pagavano le tasse e non c’erano i servizi. Adesso ci sono i servizi. Poi ricorda che il grado di tassazione è il più basso in provincia di Ragusa con abbattimento per i disagiati. L’aliquota Tari avrà il prossimo anno uno sgravio perché è aumentata la platea imponibile. E chiede del come mai non si era individuata questa maggiore base imponibile.

Il Comune non è commissariato da nessuno. L’amministrazione si assume le proprie responsabilità. Tutto quanto messo in bilancio è il frutto della concertazione con le organizzazioni sindacali e le associazioni di categoria. Sul piano di riequilibrio non bisogna mettere le mani avanti. L’opposizione punta tutto su questo non potendo criticare lo stato dei servizi resi alla città. Ricorda che il primo piano di riequilibrio presentato dalla precednete amministrazione è stato bocciato. Ci si è salvati con la presentazione del nuovo piano presentato da quest’amministrazione e dalla maggioranza che ha voluto, ripete, il dibattito dall’asseveramento sugli equilibri di bilancio. La sua azione è tutta dedicata all’amministrazione della città trascurando un po’ la politica ed è per tale ragione che continua a dialogare con i cittadini, anche i più critici. Non sono mancate le difficoltà con la Regione siciliana che taglia un milione di euro a settembre e trasferisce le somme per investimenti alla fine dell’anno. L’illuminazione porterà conseguenze positive ai commercianti, condizione migliore rispetto al peso che dovrà sopportare ogni cittadino per i prossimi trent’anni costretto a pagare settanta euro per coprire i debiti delle passate amministrazioni.

Valuta eccezionale il risultato d’amministrazione realizzato nel 2014 con l’appalto di più di dieci milioni di euro di opere.

Si passa al riconoscimento del debito fuori bilancio relativo all’utilizzo dei pozzi trivellati di proprietà privata, liquidazione residuo 2012. Su questo debito c’è il parere non favorevole dei revisori dei conti.

 Il parere individua alcune responsabilità in capo a chi ha seguito la procedura amministrativa e quindi va attivato il diritto di rivalsa contro chi ha determinato il debito.

Il consigliere Piero Covato registra e stigmatizza l’assenza di quei consiglieri che avevano richiesto la presenza dei revisori su questi debiti fuori bilancio con parere negativo del collegio. Sulle responsabilità di danno all’erario sarà la procura della Conte dei Conti ad agire; il consiglio comunale non ha alcuna facoltà in merito.

Il Presidente dei revisori discetta sulla natura del riconoscimento del debito fuori bilancio ed è inteso nella individuazione della tipologia dove va classificato. L’ente farà proprio il debito una volta riconosciuto.

La competenza del’’organo di controllo fornisce il parere sulle cause che l’ha generato e dare un supporto per farlo entrare nella contabilità dell’ente.

Il civico consesso non è obbligato ad attenersi al parere del collegio: può approvare anche in difformità. Nel caso specifico il collegio ha rilevato gravi irregolarità. I contratti per i pozzi trivellati sono anteriori al 1986 e le cui norme non sono state rispettate. Sono stati individuati contratti in piena difformità rispetto agli altri. Il dirigente dell’epoca doveva bloccare la spesa perché difformi a elementari regole contabili.

Il consigliere Luigi Giarratana sostiene che in commissione bilancio sono state fatte valutazioni sull’importanza del servizio idrico ai cittadino. E si è preso atto delle transazioni in atto.

Il consigliere Vito D’Antona propone di rinviare il punto e riportarlo in commissione. La spesa è assolutamente necessaria ma sarebbe opportuno votare una delibera con parere non favorevole del collegio dei revisori. E’ necessario, allora, che nel corpo della delibera ci fosse una risposta alla nota dei revisori dei conti da parte del consiglio comunale. Per cui sarebbe opportuno rinviare di otto giorni l’approvazione del punto.

Il presidente del collegio Aiello rileva che la proposta della delibera è datata e non tiene conto delle situazioni attuali.

Dopo una sospensione di cinque minuti richiesta e ottenuta dal consigliere Piero Covato, il consiglio riprende i lavori con quattordici consiglieri e lo stesso consigliere Covato propone il ritiro del punto e rivisto con le modalità transattive. Chiede il rinvio del consiglio comunale lunedì 12 gennaio alle ore 19.00.

Il punto è ritirato.

Il consigliere Vito D’Antona accoglie la proposta di ritirare il punto.

Il consiglio è rinviato a lunedì 12 gennaio alle ore 19.00.