CONSIGLIO COMUNALE DI MODICA

Seduta rinviata a domani sera a seguito del rinvio ad un’ora del consiglio comunale a motivo della mancanza del numero legale avvenuta sulla votazione del primo punto posto all’ordine del giorno ovvero l’approvazione dei verbali delle sedute precedenti. Ala ripresa dei lavori, alle 21,40, non si è registrato il numero legale per la seduta.

In consiglio, su comunicazione del presidente Garaffa, si è aperto un dibattito sulle iniziative da assumere in ordine al nuovo piano di riordino sanitario degli ospedali siciliani.

Tutti si sono trovati concordi nel convocare un consiglio comunale in adunanza aperta all’Ospedale Maggiore di Modica (il direttore generale Maurizio Aricò ha dato la sua disponibilità al sindaco perché la seduta si tenga domenica 29 gennaio) alla presenza dei consigli comunali dei comuni del comprensorio e dalla bassa siracusana, dei parlamentari del territorio, del rappresentanti delle istituzioni sanitarie e dei sindacati.

Un documento finale dovrebbe sancire l’unità d’intenti ovvero quella di una revisione del piano sanitario che dia un ruolo coerente e adeguato al polo ospedaliero Modica-Scicli penalizzato dalle scelte operate dall’assessorato regionale alla Sanità. Documento da trasformare in mozione che ogni consiglio comunale interessato dovrebbe approvare in seduta ordinaria.

Presenti diciassette consiglieri il civico consesso si apre con delle comunicazioni del presidente Garaffa  che informa che il sindaco ha depositato la relazione sull’attività amministrativa degli ultimi tre anni e il regolamento sulle consulte. Settimana prossima saranno convocati due consigli comunali ordinari per la trattazione degli argomenti.

Sul riordino della sanità in provincia di Ragusa la situazione nel comprensorio di Modica è preoccupante e su questo il consigliere di minoranza Giovanni Scucces ha ufficializzato la richiesta di un consiglio comunale aperto al Maggiore di Modica e il presidente stesso ha dato la sua disponibilità perché ciò avvenga.

Visto che dovranno essere invitati sindaci, parlamentari e consiglieri comunali i giorni probabili potrebbero essere lunedì 23 gennaio o  venerdì 27 gennaio.

Il sindaco, Abbate, riferisce sull’incontro romano con la Ministra Lorenzin. La rete ospedaliera registra atti adottati dalla Regione; in questi giorni ci sarà il potenziamento del reparto di otorinolaringoiatra con il trasferimento a Modica da Ragusa e di quello di malattie infettive, nonché il reparto di psichiatria da Scicli a Modica.

Il progetto precedente era quello di dare giusta allocazione alle eccellenze dei nosocomi di Modica, Scicli, Ragusa e Vittoria. Il piano come si sa fu bocciato dal Ministero.

Oggi la bozza del nuovo piano non  mette mano a quello varato per l’intera Regione, ma bensì al piano dell’Asp 7 di di Ragusa. La cosa più grave è che si entrati nella classificazione dei nosocomi e non valutando i posti letto posseduti. Il dato è inspiegabile. Sono scelte politiche che si possono cambiare sul presupposto che non sono possibili scelte disomogenee nel territorio.

La bozza è il frutto di un confronto tra l’assessore regionale Guzzardi e i sindacati senza avere ascoltato i direttori generali, ovvero il territorio. Da parte del Ministero alla Salute c’è l’impegno che il piano sanitario sarà monitorato  e sarà la stessa Ministra a seguirlo.

La Ministra conosceva bene i numeri dell’ospedale di Modica, di Ragusa e degli ospedali riuniti Vittoria e Comiso. Il maggiore di Modica abbraccia due territori interprovinciali, dà assistenza ai migranti che sbarcano a Pozzallo. La Ministra ha la facoltà di bocciare il piano e dire comunque la propria sul riordino ospedaliero. Sulla scorta di queste indicazioni si attendono sviluppi in questi giorni.

Si è sentito con i sindaci dei comuni vicini e sarebbe utile convocare i consigli comunali aperti dei sette comuni facendo partecipare il mondo sanitario i sindacati e i parlamentari.

Il presidente Garaffa ritiene che la seduta aperta debba avvenire nell’aula del consiglio comunale di Modica.

Dovrebbero partecipare consiglieri, sindaci, amministratori di Ragusa e Vittoria e parlamentari di tutta la provincia.

Il consigliere Giovanni Scucces rileva che su questa questione si sta individuando una linea comune.

Nonostante la relazione del sindaco non si sente tranquillo. Già in precedenza il primo cittadino aveva avuto rassicurazioni dal direttore generale su una questione sanitaria poi smentita dai fatti.

Il consiglio comunale aperto va svolto al Maggiore di Modica per favorire un confronto aperto e diretto tra la politica e il mondo sanitario. Ove la direzione sanitaria si opponesse alla sede del Maggiore si scelga un’altra sede nelle vicinanze del nosocomio. Sarebbe ideale una domenica mattina per favorire la partecipazione di tutti. Poi diffida dei trasferimenti annunciati sino alla loro concreta definizione.

Il sindaco, Abbate, sentito telefonicamente il direttore generale dell’Asp di Ragusa, Maurizio Aricò, che gli ha confermato la sua disponibilità per una seduta che si svolga domenica 29 gennaio p.v.

Il consigliere Tato Cavallino propone poi alla fine del consiglio aperto di redigere un documento d’intenti che possa essere strumento attivo della richiesta di revisione del piano.

Il consigliere Andrea Rizza concorda con il collega Scucces che il consiglio comunale aperto debba essere fatto all’ospedale Maggiore.

Il consigliere Piero Covato si dichiara d’accordo con la proposta del consigliere Scucces perché c’è l’esigenza di tenere alta l’attenzione su questa questione che sta suscitando interesse trai cittadini e le coscienze.

La maggioranza è d’accordo con l’iniziativa e a seguire tutti gli atti che saranno prodotti.

Bisogna invitare l’assessore regionale alla Sanità, Gucciardi, e il presidente della Regione Siciliana.

Così come va adottato un documento condiviso tra tutte le istituzioni. Lo stato d’allerta continui sino a quando non si raggiunga il risultato.

Il consigliere Massimo Puccia condivide l’impostazione che si sta dando per affrontare il problema.

Il sindaco e l’amministrazione nei mesi scorsi non hanno fatto altro che dare assicurazioni sul Maggiore di Modica e poi invece la situazione si è aggravata. I casi di malasanità rendono ancora più critica la situazione.

Si stanno registrando le adesioni ai comitati civici che stanno spontaneamente sorgendo. Propone un’audizione in commissione sanità e il parlamentare regionale Giorgio Assenza è pronto a sostenerla.

Il consigliere Carmelo Cerruto valuta che il consiglio aperto darà voce a tutti coloro i quali hanno a cuore il futuro del Maggiore di Modica. Rammarica che al di là delle passerelle nei consigli comunali aperti non si da seguito ad azioni concrete rispetto a quanto si è deciso.

Rileva che i documenti approvati nei consigli comunali aperti non hanno valore.

I consigli comunali invece, in maniera separata, provvedano poi ad approvarli nelle loro sedi nelle sedute ordinarie in modo unitario e con volontà unanime.

Il consigliere Luigi Giarratana rileva che il collega Puccia continua a polemizzare con il sindaco e l’amministrazione quando invece ci si è impegnati concretamente nella costruzione del nuovo pronto soccorso che dagli anni sessanta non è rinnovato. D’accordo con lo svolgimento del consiglio aperto all’Ospedale Maggiore alla fine del quale una mozione condivisa possa essere approvata da ogni consiglio comunale in adunanza ordinaria.

Il vice presidente, Michele Pulino, ritiene necessario coinvolgere le autorità sanitarie e quindi il civico consesso aperto va fatto al Maggiore che è dotato di 450 posti letto e  si eseguono 200mila! interventi l’anno. Con questi dati si può dimostrare l’importanza del polo sanitario Modica – Scicli.

Il consigliere Giuseppe Stracquadanio valuta importante redigere un documento deciso e con proposte pratiche.

Si passa all’approvazione dei verbali delle sedute precedenti, considerato che l’ora per le interrogazioni è stata occupata dal dibattito iniziale sulla revisione della rete sanitaria del polo ospedaliero Modica – Scicli. Nel corso della votazione sui verbali viene a mancare il numero legale e la seduta è rinviata di un’ora. Sono le 20,40.

All’appello delle 21,40 non c’è il numero legale, sono presenti quattro consiglieri,  per tenere la seduta e il consiglio viene rinviato di 24 ore.