Consorzi di bonifica, restano criticità e debiti: Filbi-Uila chiede modifiche alla riforma

“Per i Consorzi siciliani di bonifica serve una riforma. Ma una riforma giusta, fondata sul rispetto dei lavoratori e dei loro diritti. A pochi giorni dal lancio della raccolta firme promossa dalla Filbi-Uila, quasi un dipendente su due della Bonifica ha già sottoscritto. Ringraziamo chi ci ha dato finora fiducia, ma continueremo nelle prossime settimane a spiegare le nostre proposte negli enti e già a gennaio presenteremo alla politica risultati e contenuti della nostra petizione”.
Lo hanno detto oggi a Ragusa il segretario generale e il regionale della Filbi-Uila, Gabriele De Gasperis ed Enzo Savarino, nel corso dell’assemblea su “Riforma dei Consorzi siciliani di Bonifica. Quale futuro per i lavoratori???”. L’iniziativa promossa dall’organizzazione di categoria è stata introdotta dal segretario territoriale Filbi, Giosuè la Terra. Sono intervenuti il segretario generale della Uila Sicilia, Nino Marino, il segretario regionale Uil con delega su Ragusa, Giovanni D’Avola, e i deputati regionali Stefania Campo, Giorgio Assenza e Nello Dipasquale insieme con il sindaco di Scicli e l’assessore allo Sviluppo economico del Comune di Ragusa in rappresentanza del primo cittadino.
“A Ragusa – hanno spiegato De Gasperis e Savarino – abbiamo voluto riflettere sulla proposta di riorganizzazione degli enti di Bonifica inviata dal Governo regionale all’Ars. Vogliamo sfatare l’idea che siamo contrari a ogni riforma, tutt’altro. Siamo consapevoli che dopo tanti anni serve una nuova cornice normativa, ma siamo altrettanto consapevoli che non basta fare una legge tanto per farla. Lo abbiamo già sperimentato nel 2015”. Nel dettaglio, gli esponenti della Filbi Uila hanno sottolineato che “la proposta presentata dall’assessore Luca Sammartino non affronta la questione pressante della riqualificazione del personale, né viene data risposta alla necessità di stabilizzare i dipendenti costretti a un precariato decennale”. “La norma – hanno aggiunto – non offre, inoltre, soluzioni chiare al problema dei debiti che gravano sugli attuali Consorzi, destinati alla chiusura. C’è il rischio che i commissari liquidatori siano costretti a svendere il patrimonio dei vecchi enti impoverendo le dotazioni di quelli che verranno. Non ci convincono, infine, le modalità di finanziamento perché manca un quadro certo di risorse disponibili”. Gabriele De Gasperis ed Enzo Savarino si sono altresì soffermati “sulle perplessità sui passaggi dei lavoratori ai quattro Consorzi previsti, perché il transito va fatto senza soluzione di continuità e dev’essere immediato mentre è facile presagire il caos da una fase transitoria caratterizzata da lavoratori in servizio per i nuovi enti ma ancora dipendenti dai vecchi!”. Gli esponenti sindacali hanno concluso rivendicando “modifiche alla proposta di riforma” e rimarcando “come su questo tema la Filbi sia alla ricerca, adesso come prima, della necessaria unità sindacale nella certezza che questo è un obiettivo e che, comunque, gli interessi di lavoratrici e lavoratori vengono prima”.