CONTINUANO I DISSERVIZI DELL’AST

Gli studenti pendolari si vedono costretti a viaggiare in condizioni difficili e il più delle volte senza quel minimo di sicurezza che si impone, così è stata fatta una riunione in Prefettura con i Sindaci dei Comuni della Provincia di Ragusa, i rappresentanti dell’AST e la CUB Trasporti, tenutasi lo scorso 28 settembre per individuare opportune soluzioni. Oggi permangono i disservizi nel trasporto pubblico e a farne le spese sono soprattutto gli studenti pendolari residenti nel territorio. E così ad un mese dall’inizio delle lezioni, la situazione rimane parzialmente nel caos per via dei numerosi disagi come: mancanza di mezzi a disposizione per garantire le corse, continui guasti meccanici, soppressione di alcune linee e di alcune fermate, autobus sovraccarichi e mancata osservanza delle norme di sicurezza del trasporto. L’Amministrazione comunale aveva anche richiesto all’AST, che gestisce sul territorio chiaramontano in assoluto monopolio i trasporti pubblici, un incontro, senza ricever ad oggi alcuna risposta. A questo punto il Sindaco, Ing.Vito Fornaro, ha indirizzato al Prefetto della Provincia di Ragusa, Giovanna Cagliostro,  una nota per informarla nel dettaglio dei disservizi causati dall’AST, con specifico riferimento agli studenti pendolari, circa 350, perché si possa trovare al più presto la soluzione ad una problematica particolarmente grave. Il comune di Chiaramonte Gulfi  sulla questione della difficoltà finanziarie dell’Azienda Siciliana Trasporti, non si trova in alcuna situazione debitoria nei confronti dell’AST.  “Visto che l’AST mostra di non essere più in grado di assicurare, nella sua totalità il servizio- commenta il Sindaco, Ing. Vito Fornaro- si auspica e si sollecita la risoluzione di questa  problematica in sinergia con gli altri Comuni e con l’intervento della Regione, delineando l’ipotesi di affidare il servizio di trasporto a ditte private, previa rinuncia da parte dell’Ast al monopolio del trasporto studenti, in modo da permettere ai Comuni di ricevere i rimborsi regionali e di rivolgersi a vettori diversi e possibilmente anche meno costosi”.