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CONVEGNO CLOWN TERAPIA:INTERVENTI EDUCATIVI E TERAPEUTICI NELLA PROVINCIA DI RAGUSA
19 Mar 2011 14:28
Si è svolto, presso la Sala conferenze Avis a Ragusa, un convegno riguardante la clown terapia. L’incontro ha avuto il merito di presentare, a tutti coloro che ne hanno preso parte, il progetto “Ridi…Amo in corsia”. Lo stesso, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per le Pari Opportunità, è gestito nella provincia di Ragusa dalle Onlus Coop. Soc. Nuovi Orizzonti, che rappresenta l’ente capofila, dalla Coop. Soc. Educere e dall’Associazione Girotondo.
Gli interventi dei diversi relatori, scanditi dal giornalista Antonio La Monica, in qualità di moderatore, si sono susseguiti durante la giornata di venerdì, con inizio alle ore 9.00 del mattino e termine nel pomeriggio alle 17.00 circa; il programma ha previsto momenti ricreativi quali un coffe break ed 1 lunch break, seguito dalla realizzazione di focus group.
A dare l’avvio al convegno, rivolgendo i propri saluti ai partecipanti, sono stati il Dott. Ettore Gilotta, in qualità di Direttore Generale dell’A.S.P di Ragusa e la Dott.ssa Marilena Meli, Presidente della Coop. Soc. Nuovi Orizzonti. Inaspettato è stato l’arrivo del Sindaco di Ragusa, Nello Dipasquale, che oltre ad aver manifestato la sua totale compiacenza rispetto al progetto, si è soffermato sulla sua validità e sulla necessità di continuare ad alimentarlo, progettualmente ed economicamente. “Bisogna favorire i finanziamenti e far sì che il problema dei tagli non sia solo d’interesse delle Istituzioni ma sia un interesse comune”- queste le parole del primo cittadino – che ha sottolineato l’importanza della diffusione di una maggiore consapevolezza, rispetto alla riduzione dei finanziamenti a favore di cause sociali e dei possili miglioramenti che in caso contrario potrebbero registrarsi.
L’introduzione alla tematica ha poi portato ad un approfondimento della stessa, ad opera della Dott.ssa Gianna Miceli, impegnata nel settore del volontariato, nonchè presidente dell’AIAD e Ref. Ricerca ed Internazionalizzazione dell’ ASP ragusana, la Dott.ssa Rosanna Venerando, Vicepres. Coop. Nuovi Orizzonti e Coordinatrice del progetto “Ridi…Amo in corsia” e la Dott.ssa Gisella Guastella, conduttrice dei focus group e responsabile psicologa del progetto. Le esposizioni dei sopra elecanti membri organizzativi hanno chiarito le linee d’azione del trattamento terapeutico ed identificato le finalità. Ridere migliora le condizioni di salute e a tal fine, circa un anno fa si è dato avvio, nei reparti pediatrici delle aziende ospedaliere del ragusano, ad attività di clown terapia; queste rientrano nel progetto “Ridi..amo in corsia” promosso dalle Cooperative più volte nominate e rappresenta la parte pratica del più vasto programma progettuale “Sorridere migliora l’essere”. Sono inoltre previste attività di animazione, di supporto psicologico, di coordimnamento e supervisione ed infine di monitoraggio e valutazione, utili a rilevare, tramite appositi questionari, la qualità percepita dall’utenza rispetto ai servizi prestati. Il calendario prevede lo svolgimento della clown therapy dal lunedì al sabato mattina, con la presenza di una coppia di pagliacci per reparto pediatrico, mentre l’animazione, effettuata nelle ore pomeridiane, impegna un animatore, un volontario e prevede la disponibilità in reparto di una ludoteca. Il supporto psicologico viene suddiviso in sostegno immediato, il quale può essere offerto anche nei corridoi del reparto, al contrario di quello strutturato, meno frequente, generalmente richiesto e condotto in uno spazio e tempo definiti, utile a fornire consulenza ai genitori e ai medici rispetto alle modalità d’approccio con bambini che presentano problematiche comportamentali.
Bisogna sottolinerae la differenza fra l’attività di clown terapia e quella di animazione. A differenza di quanto si pensa comunemente, i simpatici nasi rossi non hanno come fine primario quello di far giocare e ridere il piccolo paziente ma quello di aiutarlo a superare lo spauracchio della malattia ed i fantasmi rappresentati dal mondo bianco dell’ospedale. Il loro impegno scaturisce sicuramente da una forte vocazione ma è anche frutto di un percorso formativo che li prepara nel lavorare con le emozioni del soggetto ospedalizzato. Un esempio a tal proposito è stato riportato dai clown Vagabondo e Lele che hanno raccontato la loro esperienza di vita, attraverso un breve spettacolo che ha rallegrato l’intera sala Avis. Ulteriori testimonianze sono state offerte dai primari dei reparti di pediatria degli ospedali che hanno promosso l’intervento, nello specifico il Dott. Fabrizio Comisi, Direttore S.C. di Pediatria ASP Ragusa ospedale Guzzardi di Vittoria, il Dott. Ferdinando Zocco, Direttore S.C. di Pediatria ASP Ragusa ospedale Maggiore di Modica ed infine la Dott.ssa Gemma Incorpora, Direttore S.C. di Pediatria ASP Ragusa ospedale Maria Paternò Arezzo di Ragusa. Ulteriori arricchimenti sono scaturiti dai contributi del Dott. Leonardo Spina, Presidente della Federazione Internazionale “!Ridere per Vivere!” e dalle testimonianze dei beneficiari dell’intervento.
La clown terapia, che secondo le ricerche effettuate dai diversi relatori, non è frutto del pensiero del celebre Patch Adams ma di un arcivescovo milanese, Paolo Angelo, nasce dall’idea che la gelotologia o terapia del sorriso (dal greco ghelos, risata) è utile a conferire buon umore e a sollecitare il pensiero positivo; il tutto con lo scopo di migliorare la qualità della vita del piccolo e di sostenere i familiari nell’accettare il ricovero dei propri figli. Oltre ai benefici psicologici, se ne registrano vari a livello muscolare, cardio-circolatorio, dati dalla relazione fra riso e sistema immunitario.
A conclusione del progetto, la concorde speranza ed aspettativa attiene alla possibilità di perpetuare le attività di riso terapeutiche negli ospedali del ragusano e non solo, essendo il progetto a carattere nazionale e di abbracciare tutti i reparti, non solo quelli pediatrici e tutti i contesti in cui si registra la necessità di normalizzazione. Chiunque venga strappato da una condizione standard e abitudinaria di vita e inserito in ambienti deprivanti sotto certi aspetti, deve infatti poter godere della possibilità di servizi che lo aiutino ad addattarsi alle nuove condizioni, senza subire traumi. Le attività svolte sino ad oggi nei contesti presi in causa sono state rivolte al raggiungimento di tali obiettivi, hanno ammortizzato eventuali cadute psicologiche, grazie allo straordinario lavoro dei cosiddetti clown dottori che pare abbiano influenzato il personale medico e paramedico; lo stesso infatti ha più volte richiesto nasi rossi per addolcire l’impatto con i pazienti. Sorridere, ridere e gioire…perchè nessuno ha tanto bisogno di un sorriso come colui che non sa donarlo.
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