Coronavirus, lo smartworking ripulisce l’aria di Palermo

PALERMO (ITALPRESS) – I dati rilevati dal satellite Copernicus sentinel 5P, con le foto elaborate dalla piattaforma Onda della Serco di Frascati, mostrano in modo chiaro come, nel giro di un mese, con la drastica riduzione del traffico veicolare e di tutta una serie di attivita’ inquinanti, come gia’ la Fondazione UniVerde aveva rilanciato il dato sul Nord Italia e su Roma, anche su Palermo c’e’ stata una grande diminuzione delle polveri sottili nell’atmosfera.

“Il dato di Palermo – commenta il presidente della Fondazione Univerde, Alfonso Pecoraro Scanio – riproduce quello che abbiamo mostrato, dopo Nord Italia, Roma e Napoli, ma anche sulla cartina dell’intera Europa: la riduzione drastica del traffico veicolare e il passaggio allo smart working hanno portato a una riduzione netta delle polveri sottili. Questo sicuramente ha un beneficio per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico e quindi l’incidenza delle malattie respiratorie di cui l’OMS parlava. Non dimentichiamoci che il Covid-19 causa una polmonite di grandissima gravita’ e una fibrosi ai polmoni. Attacca quindi l’apparato respiratorio ed e’ evidente che, in zone dove si e’ maggiormente esposti agli agenti dello smog, il soggetto risulta piu’ debole ad affrontare il virus. Dall’altro lato, e’ altrettanto vero che lo studio della Societa’ Italiana di Medicina Ambientale, e di alcune universita’ italiane, ha dimostrato che la Pianura Padana, che e’ l’area piu’ inquinata d’Europa, ha un tasso di inquinamento atmosferico tale da motivare un elevato aumento di contagi, cosi’ come accaduto nelle aree piu’ inquinate della Cina.

“Dovremo saper uscire da questa emergenza, che e’ sanitaria ed economica – dice Pecoraro Scanio -, investendo sulla creazione di milioni di posti di lavoro in un vero rinascimento ecologico con smart cities, mobilita’ sostenibile, produzione diffusa di energie rinnovabili, smartworking e tanta innovazione green”.

(ITALPRESS).

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