Coronavirus: siciliani d’accordo con restrizioni Musumeci che intanto chiede ristori a Governo Conte

Il 70% dei siciliani apprezza la decisione prudenziale, richiesta dal governo Musumeci, di porre dall’11 gennaio la Sicilia in zona arancione. I cittadini la ritengono oggi una scelta necessaria per prevenire un ulteriore incremento dei contagi. Poco meno di un quarto la considera sbagliata ed eccessiva. E’ quanto emerge da un’indagine condotta nelle ultime 24 ore dall’Istituto Demopolis, che ha misurato l’impatto sull’opinione pubblica regionale della scelta del governo regionale di attuare in Sicilia misure più stringenti, dopo il recente aumento della curva dei contagi a seguito delle festività di fine anno.  Il 40% dei siciliani ritiene corretta la zona arancione per l’Isola; nel timore della terza ondata tra gennaio e febbraio, un terzo degli intervistati avrebbe ulteriormente inasprito le misure di contenimento, con l’istituzione della zona rossa.

Il 21% avrebbe preferito invece una Sicilia tinta di giallo, per tutelare la mobilità e le attività produttive. “La preoccupazione dei siciliani per la diffusione del Coronavirus nell’Isola – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento – è tornata a crescere negli ultimi giorni, passando dal 75% del 22 dicembre all’83% di oggi. La scelta di misure più stringenti per il contenimento del virus appaiono motivate, agli occhi dell’opinione pubblica, anche dalla necessaria tutela della campagna di vaccinazione appena iniziata: per più di 7 siciliani su 10, l’arrivo dei vaccini contro il Covid rappresenta una grande opportunità per uscire dalla pandemia nel 2021”. Condivisa da quasi 8 siciliani su 10 è la linea della severità rispetto agli arrivi nell’Isola.

Il 78% degli intervistati apprezza la scelta, prevista dall’ordinanza del presidente Musumeci, di proseguire l’esperienza attuata per le festività di fine anno, mantenendo nel mese di gennaio uno screening mirato sul Covid per chi arriva in Sicilia. Il 60% valuta positivamente la decisione di tenere a casa i più piccoli, con la didattica a distanza fino al 16 gennaio per elementari e medie, prolungabile a discrezione dei sindaci. Oltre 7 siciliani su 10 concordano sul mantenimento della Dad fino al 30 gennaio per le scuole superiori e le Università. Intanto il governatore Musumeci ha chiesto al Governo Conte di accelerare i ristori per le varie categorie produttive e per le famiglie.

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