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Costerà 40 milioni di euro l’acquisto da parte di Anas del solo progetto di raddoppio redatto dalla Sarc
23 Nov 2019 19:01
Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, dopo l’incontro di oggi al Comune sul raddoppio della Ragusa – Catania alla presenza del vice ministro alle Infrastrutture, Giancarlo Cancelleri. Quel che emerge fin da subito sono le scelte che ci permettiamo di giudicare errate da parte dell’ex ministro Toninelli e dei 5 Stelle che hanno deciso di stoppare i privati che stavano lavorando al raddoppio, bloccando l’ultimo passaggio utile al Cipe. Adesso si vuol fare entrare l’Anas ma non ci sono ancora certezze sulle risorse economiche. Di contro il solo progetto dovrà essere venduto all’Anas per 40 milioni di euro che andranno alla Sarc, la società che aveva vinto il progetto di finanza. In pratica gli italiani dovranno pagare 40 milioni in più rispetto alla situazione precedente anche se si conta di recuperare queste somme con la rimodulazione del progetto da parte di Anas. Ma quel che è fa più male è che l’Anas dice che ci vorranno almeno due anni e mezzo per immaginare l’avvio dei cantieri. E questo mentre i privati sarebbero interventi appena dopo l’ultimo provvedimento al Cipe, poi appunto bloccato dall’ex ministro Toninelli con l’avallo degli esponenti del Movimento 5 Stelle a tutti i livelli. Insomma, se mai si farà davvero il raddoppio della Ragusa – Catania, questo avverrà con due anni di ritardo.
Ecco il punto di vista completo del sindaco di Ragusa, Peppe Cassì: “Voglio informare i cittadini a proposito del tavolo tecnico-istituzionale sulla Ragusana, che si è da poco concluso in Municipio con il Viceministro alle infrastrutture Cancelleri, l’Assessore regionale Falcone, i massimi vertici di Anas, i Sindaci ed il Comitato ad affrontare il futuro della Ragusa-Catania.
Confermata l’acquisizione del progetto da privato a pubblico, con Anas che verserà alla Sarc circa 40 milioni.
Il Viceministro ha assunto degli impegni precisi: il 27 novembre riunione del Dipe; tra l’8 e il 9 dicembre il Pre-Cipe ed entro Natale la approvazione del Cipe. 367 milioni già disponibili, altri 533 che Cancelleri conta di recuperare tramite la rimodulazione di fondi regionali al momento stanziati su altre opere: “un’anticipazione”, ha sostenuto, che sarà rifinanziata dallo Stato alla Regione nel 2020. L’ass. Falcone ha chiesto però che questo rifinanziamento venga garantito per legge, sin dalla prossima finanziaria.
Secondo l’AD di Anas, ing. Simonini, l’iter procedurale necessario per l’apertura dei cantieri richiederà circa 2 anni e mezzo. Al vaglio anche l’ipotesi che degli 8 lotti previsti alcuni lavori vengano avviati prima di altri. In piedi anche l’ipotesi di inserire l’opera nello Sblocca Cantieri e di affidare i passaggi burocratici ad un Commissario con snellimento dell’iter e riduzione dei tempi di qualche mese.
A questo punto è essenziale che i Governi nazionale e regionale collaborino: hanno la possibilità concreta di far partire l’opera purché entrambi facciano fino in fondo la loro parte. Ho notato comunque un atteggiamento costruttivo.
Nel mio intervento ho voluto manifestare la disillusione che la gente di Ragusa sta vivendo in merito a questa strada. “Levici manu”, mi dicono in molti, ma non lo farò: disillusione e rassegnazione non portano a nulla.
Il passato allora non sia un alibi, e chi oggi amministra senta questo sentimento di sfiducia come responsabilità per dimostrare coi fatti che nelle Istituzioni si può ancora avere fiducia”.
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