Le motivazioni che hanno spinto i siciliani ha recarsi a Palermo per protestare, sono molteplici. I Siciliani si sono stancati di non essere rappresentati dai vari politici, di essere stati dimenticati e lasciati in un totale abbandono. Lo sconforto, lo scoraggiamento, la sfiducia alla politica hanno dato lo stimolo primario per rimboccarsi le maniche e iniziare a chiedere con pugno i propri diritti, diritti che spettano. Diritti che nessun politico locale e regionale è riuscito a sostenere. Il politico locale non è riuscito neanche a gestire gli evidenti problemi. I siciliani, adesso mirano ad una politica che difenda l’eccellenza e la qualità siciliana, e si scontrano giornalmente con le istituzioni. I Politici, ultimamente, si sono prodigati per cercare di sanare le problematiche cercando di avviare un colloquio e un confronto di tematiche importanti basate sullo sviluppo della nostra economia ma ad oggi non sono riusciti a fare molto, solo parole e lunghi discorsi che non hanno portato alle soluzioni.
Per apportare cambiamento dobbiamo riuscire a lavorare in sinergia. Sono d’accordo che lavorando insieme si possa trovare la giusta strada per uscire dalla crisi e soprattutto sono in linea con i siciliani che protestano, perché dobbiamo riuscire a cambiare il registro politico, tornando ad una politica nella quale i cittadini siano titolari nella scelta del proprio rappresentante. I Siciliani che oggi hanno occupato l’assemblea regionale sono aperti al dialogo per trovare soluzioni che sono sempre state negate, ed oggi esigono di essere ascoltati e soprattutto vogliono risposte celeri. Uomini, che rappresentano una Sicilia unita in un azione di coraggio per un sano cambiamento istituzionale, uomini oggi che sono la voce del popolo siciliano e non solo.