La morte del Cardinale Martini ha dato motivo di riflessione e di dibattito su temi antichi e però sempre attuali, fra i quali il rapporto fra la Chiesa e il mondo è forse il più spinoso.
A Gad Lerner che lo intervistava durante una puntata de “L’infedele”, l’intellettuale cattolico Antonio Socci ha risposto lanciando l’originalissima idea che la Chiesa “……debba ritornare a Cristo”, più che preoccuparsi di recuperare i 300 anni di ritardo che Martini ha contestato alla stessa. Fra gli illustri ospiti presenti, non è che Gianni Vattimo, altro filosofo cattolico, abbia fatto una figura più esaltante, trascinando l’intero programma in una insipienza quasi fastidiosa.
Dispiace per Lerner, che è giornalista coraggioso e acuto, ma sembra proprio impossibile cucinare qualcosa che non abbia il sapore di aria fritta quando di discute su questi temi.
La Chiesa che non deve preoccuparsi di stare dietro al mondo: davvero divertente, se non fosse palesemente ridicolo. Se non disconoscesse totalmente il carattere “mondano” dell’insegnamento di Cristo.
In realtà, del mondo la Chiesa si è sempre occupata e direi persino che l’ha fatto occupandolo, vale a dire piazzandovi dentro le sue postazioni e i suoi strumenti di gestione politica.
Chi scrive – credo si sappia abbondantemente – non è credente e dunque guarda con interesse culturale ai dibattiti interni al mondo cattolico, non essendone raggiunto dalla tensione spirituale. Ma sentire dire a un Cardinale che la Chiesa è in ritardo di qualche secolo – presumo su questioni come il celibato dei preti, la morale sessuale, l’eutanasia, l’aborto, il divorzio, temi sui quali in genere il mondo cattolico gradirebbe molto dire la sua imponendo un punto di vista definitivo e costrittivo – sentire questo da uno che ha abitato la Chiesa e non ha certo fatto scismi di sorta, fa un certo effetto…..
Qualcuno – ne sono certo – penserà che dobbiamo sentirci fortunati ad abitare da questa parte del pianeta, dove il peggio che capita è che un paese come l’Italia sia fatto oggetto di tentativi di ingerenza da parte di una religione nel normale (?) funzionamento della sua vita politica e civile. Mentre esistono, da qualche altra parte, stati teocratici in cui le leggi civili sono scritte in ossequio ai dettami del Corano.
Vogliamo solo ricordare che è solo una questione di asincronia temporale. Neanche due secoli fa, nella civilissima Europa, qua e là si bruciava ancora qualche “strega”.
Doverosamente nel nome di Cristo.