CROCETTA ASSICURA: PER L’UNIVERSITA’ I SOLDI ARRIVERANNO”

 

Crocetta assicura: «Per l’Università i soldi arriveranno» Soluzioni condivise per il rilancio del Consorzio Universitario e cercare le risorse economiche per portare avanti il progetto. Intanto sabato sera a Sommatino il presidente della Regione Rosario Crocetta, ha annunciato che «il Consorzio Universitario di Caltanissetta resterà in vita». Crocetta, alla presenza del sindaco Giovanni Ruvolo, ha confermato la sua presenza oggi pomeriggio alle ore 16,30 presso la sala Gialla del Comune di Caltanissetta, annunciando la volontà della Regione a tenere in vita il consorzio universitario nisseno. Il Governatore si è impegnato di far inserire nella nuova finanziaria fondi specifici per il proseguo delle sua a attività. «Lunedì sarò a Caltanissetta e parlerò con i vari sindaci, sicuramente darò un’impronta forte affinché il Consorzio Universitario resti in piedi – ha detto Crocetta – E’ mia intenzione intervenire per la risoluzione del problema inserendo un contributo economico preciso in un capitolo di spesa da destinare al Libero consorzio di Caltanissetta».

I lettori del giornale on line di “Ragusaoggi” , saranno oramai  insofferenti nel leggere  per l’ennesima volta le  storture compiute nei confronti del Consorzio universitario di Ragusa, per il quale nessun rappresentante politico regionale  nutre alcun interesse , forse perché l’esperienza universitaria non ha alcuna attrazione rispetto ad altri enti che risultano più visibili , né  si prospettano iniziative analoghe  a Caltanissetta per suscitare un minimo di  interesse nei massimi rappresentati istituzionali comunali.

In tempi difficili , la quasi totalità delle ex Provincie hanno inteso “abbandonare” gli enti consortili accampando difficoltà finanziarie dovute a minori trasferimenti senza attendere l’approvazione della legge sui Liberi consorzi e le  relative competenze, mettendo in serio pericolo l’esistenza delle sedi decentrate. 

Alla luce di suddetto  articolo   un dato incontrovertibile che emerge  è,  che nella questione università,  nelle sedi decentrati si va in ordine sparso e ciascuno cerca di ottenere sovvenzioni a dispetto di qualcun’altro che non ha sponsor politici di  spessore, per riuscire ad ottenere l’aiuto economico  che è stato concesso ad altri enti consortili.

Infatti un passaggio dell’articolo evidenzia che :
” Mentre i Consorzi di Trapani e Agrigento si muovono e trovano ascolto anche con atti ad hoc che, nonostante il disimpegno economico delle ex province, preservano il mantenimento dei Corsi di Lauree ….” , diamoci da fare , facciamoci furbi!

I diversi  ex assessori succedutesi all’istruzione e formazione hanno gestito questa difficile fase in maniera discriminatoria.

E’ arcinoto l’aiuto economico  sostanzioso concesso sia ad  Agrigento che  Trapani,  mentre a Ragusa, nonostante ne avesse fatto richiesta, non è pervenuta nessuna sovvenzione, ora  
anche Caltanissetta   reclama un aiuto economico e pare , a parole , il Governatore promette  un contributo nella nuova finanziaria  inserendolo in un “capitolo di spesa”, orbene, l’unico capitolo come è avvenuto in precedenza, è quello del finanziamento ai Consorzi Universitari ,legge n2/2002, infatti i contributi straordinari (art.72 L.R. n9/2015) sono stati prelevati dal capitolo di spesa 373718 che “ risulta aggiuntivo rispetto ad ulteriori risorse finanziarie spettanti agli stessi consorzi ai sensi dell’art.66 co.1, l n2/2002”, in chiare lettere, i contributi elargiti verranno sottratti dal capitolo diminuendo in tal modo le somme da ripartire , penalizzando così chi non ha avuto nessun contributo e nel contempo i suindicati consorzi parteciperanno ulteriormente nella ripartizione.

Alla luce di tali dichiarazioni del Governatore si sta consumando ancora una volta una stortura,  con una disparità di trattamento tra enti a vantaggio di altri , tra studenti iscritti a corsi di lauree che sono avvantaggiati rispetto ai loro colleghi di altre provincie, la politica non può mandare questo messaggio di disparità di trattamento, non è ammissibile da parte di un governo regionale privilegiare, differenziando tra i diversi cittadini, studenti ,  enti consortili, chi è più forte, politicamente , vince e gli altri soccomberanno.

Non è la nostra società , ma un mondo  in cui la competizione tra gli individui, la lotta individuale per la sopravvivenza e non la collaborazione, portano al successo del più adatto, creando così una differenza di rango sociale.

Se l’indirizzo politico che si vuole dare al decentramento universitario segue queste direttrici , allora non ci resta che attendere lo spegnimento della luce  della cultura che anima e illumina il territorio ibleo con la presenza di Lingue e letterature straniere.