Il Tribunale del Riesame (presidente Maria Grazia Vagliasindi) ha concesso gli arresti domiciliari al 47enne originario di Lentini, Massimo Micieli, arrestato il mese scorso dai Carabinieri di Vittoria a Santa Croce Camerina. Secondo l’accusa l’uomo avrebbe avuto un ruolo nella rapina messa a segno nell’agosto del 2015 ai danni della Banca Agricola Popolare di Scoglitti. Micieli era stato arrestato in esecuzione della misura di custodia cautelare in carcere emessa dal gip, Claudio Maggioni, su richiesta del sostituto procuratore Marco Rota. Misura adesso attenuata come chiesto dall’avvocato difensore Enrico Platania. Era il 3 agosto 2015 quando, poco dopo le ore 12, due uomini di nazionalità italiana armati di taglierino erano entrati nell’istituto di credito minacciando il cassiere per poi portare via circa 10 mila euro. Le testimonianze dei clienti dell’istituto di credito e le telecamere di videosorveglianza della banca, nonché quelle presenti nella frazione, avevano permesso agli inquirenti di delineare le fattezze somatiche dei presunti responsabili e di scoprire che poco prima della rapina tre persone avevano parcheggiato una Fiat Punto nera in una via vicina alla Banca.Nel maggio del 2016 i Carabinieri avevano arrestato i due presunti rapinatori entrati in banca: il comisano Antonio Tinghino, 45 anni, e Giuseppe Sortino, 34 anni, originario di Carlentini.
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La difesa attende il deposito della sentenza per proporre appello contro la condanna a quattro anni e sei mesi di reclusione inflitta dal giudice monocratico del Tribunale di Ragusa Vincenzo Saito ai danni di Giorgio Cascino, 31 anni, accusato di omicidio colposo plurimo, in quanto ritenuto responsabile della morte, a seguito di incidente stradale di quattro persone.
Il tragico evento risale alla sera del 22 novembre 2012 ed ebbe come teatro la Vittoria-Scoglitti, all’altezza di Contrada Anguilla. Sei le persone coinvolte, di cui quattro decedute. A scontrarsi una Lancia Y, a bordo della quale viaggiava una famiglia composta da marito, moglie e due bambine, e una Bmw X5, che dopo l’impatto si era ribaltata. Persero la vita Salvatore Scaccianoce, 37 anni, la moglie Paola Sanpietro, 29, il figlio Joseph, 8 anni, ed il 27enne Valerio Di Pietro. La piccola Desirè Scaccianoce, 5 anni, riportò qualche trauma e lievi ferite. Valerio Di Pietro, viaggiava dentro il Suv Bmw X5 diretto da Scoglitti a Vittoria insieme al conducente Giorgio Cascino, l’uomo finito sotto processo. L´avvocato Giovanni Mangione, difensore dell’imputato, aveva chiesto il minimo della pena (due anni da scontare ai domiciliari), ma il giudice ha accolto in toto la richiesta di condanna del pubblico ministero Nadia Campo. Nel processo non erano presenti parti civili visto che le assicurazioni coinvolte hanno già risarcito le parti.
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