DA AGOSTO SOPPRESSO L’ORDINE DEI GIORNALISTI PUBBLICISTI

Napolitano nel suo discorso ha posto l’accento sul futuro dei giovani, ma possiamo sperare seriamente in un futuro roseo? Il 2012, invece, si apre nello scompiglio. Noi siamo giovani aspiranti che con dedizione ogni giorno vi diamo notizie e voi ci ricambiate con tanto affetto. Dal mese di agosto, però, l’albo dei giornalisti pubblicisti verrà abolito. Lo stabilisce la norma contenuta nella “manovra Salva Italia” del governo Monti (art. 3 comma 5 del d.l. 138/2011, art. 10 legge 183/2011 – “Riforma degli Ordini professionali”, parzialmente modificato nell’art. 33 del d.l. 201/2011, convertito con l. 22/12/2011 n. 214 – “Soppressione limitazioni esercizio di attività professionali”).

Chi non avrà conseguito il praticantato e sostenuto l’esame per accedere all’albo dei professionisti entro il prossimo agosto non potrà più svolgere regolarmente il suo lavoro, pena una denuncia per esercizio abusivo della professione.

Si vociferano, inoltre, tre ipotesi plausibili. La prima riguarda l’elenco ad esaurimento, per cui fino al 13 agosto 2012, data ultima prevista per l’autoriforma degli ordini secondo i principi della legislazione europea (che prevede inderogabilmente un esame di Stato per l’ingresso in un ordine, come anche l’articolo 33 c. 5 della Costituzione), gli Ordini regionali continuerebbero a iscrivere pubblicisti. Dal 14 agosto, si bloccherebbero tutte le iscrizioni fino al naturale esaurimento della categoria

Poi si pensa alla possibilità di una disciplina transitoria, per cui verrebbero emanate nuove norme per l’accesso all’esame che porterebbe alla cancellazione dall’albo di tutti quelli che decideranno di non affrontarlo e superarlo.

 Altra ipotesi è la riconferma dello status attuale, con l’Ordine diviso nei due elenchi, professionisti e pubblicisti, per essere iscritti nei quali occorrerà comunque un esame di Stato: quello classico per i primi e uno nuovo, da creare secondo nuovi criteri, per i secondi.

Come avete letto sono solo ipotesi e domande, a cui non si hanno ancora risposte. L’unica certezza è l’assoluto silenzio.