DA “MISERIA E NOBILTA’” AI GIORNI NOSTRI: FAME, MISERIA E POVERTA’

«Antesignano dello scempio di ciò che sta accadendo in questo periodo di crisi europea, con la sua flemma impassibile sembrava un personaggio indovino di un futuro che doveva arrivare.

Oggi ci viene di ricordarlo proprio per la sua celebre frase “E io pago!”  e chissà quante volte l’abbiamo detta anche noi. Ma in verità, quanti sono gli italiani che effettivamente pagano e cosa pagano? Fasci di bollette che giornalmente riceviamo e che addirittura ci procurano uno stato confusionale, tanto che a volte dimentichiamo di averle pagate e chissà se alla fine riusciamo a pagarle. Molti si sono rovinati, perdono anche beni immobiliari.

E per tornare al principio di chi paga, mi chiedo è veramente: paghiamo tutti le tasse? O  siamo sempre i soliti fessi?

Spesso guardando la televisione notiamo degli  spot  che invogliano la gente a fare delle buone azioni con dei messaggini oggi comunemente chiamati SMS  per mandare due euro o un euro ai bambini del terzo mondo, ma chi sono veramente i veri disgraziati di questo mondo? Senza voler essere razzista! Dalla Grecia , alla Romania, dalla Spagna all’Italia oggi la crisi è diventata globale eppure il telegiornale, organo d’informazione ormai entrato nelle nostre case, non fa altro che mostrare opere teatrali dietro i banchi del Parlamento, dove i nostri parlamentari tutti in coro,litigano per poi risolvere solo i loro problemi.

Se gli Onorevoli  Mario Scelba, Amilcare Fanfani  oggi fossero vivi , chissà se accetterebbero simili vergogne sul buon nome della nostra Repubblica?

Eppure molti dimenticano che il governo del 1954 ebbe un momento difficile, quasi come adesso, ma la politica di allora non era becera e malata come ora.

Cantava bene qualche anno fa Antonello Venditti “in questo mondo di ladri” …. Purtroppo oggi ci hanno portato alla quasi totale misera. Non esistono più  i tre ceti sociali , adesso o sei ricco ricco e non si capisce come o sei povero povero e non si capisce neanche  perché ti hanno voluto ridurre così.

Diceva bene qualcuno, “si stava bene quando si stava peggio”, ma erano i tempi della guerra e subito il dopoguerra,  vi era una moneta che ormai aveva stabilizzato il paese: adesso l’unica guerra è quella di privarci dei nostri diritti acquisiti dai nostri nonni dei nostri padri e cosa hanno fatto: hanno cambiato il sistema monetario portandoci  a far parte dell’Europa, ma senza tenere conto che un controllo dei prezzi sarebbe dovuto esserci. Invece quello che costava mille lire oggi costa due euro, ma gli stipendi non hanno subito nessun incremento per essere raddoppiati.  Il lavoro scarseggia in tutti i settori, niente assunzioni e di conseguenza niente aiuti alle aziende , immissione di milioni di extracomunitari , allungamento dell’età pensionistica, un caos totale, tanto che la gente ormai non sa come sbarcare il lunario. 

E la politica cosa fa? Niente di niente, i politici pensano ai loro interessi, ogni giorno ne arrestano qualcuno perché i loro vizi sono così tanti che gli stipendi  a 10 cifre non gli bastano più. E in Sicilia che siamo in una Regione a statuto speciale, una cosa vergognosa per la terra di Pirandello che dovrebbe essere vanto per l’Italia tutta, invece è oggetto di scambio per ottenere favori clientelari per le elezioni politiche nazionali.

Tre soli aeroporti Palermo, Trapani e Catania oltre 30 anni di lotte per ottenere un quarto aeroporto, quello di  Comiso, “famoso per le lotte dei pacifisti ai tempi dei i missili cruiser”, dove finalmente i lavori sono stati ultimati dietro i tira e molla di politici nazionali e regionali. E i nostri politici ocali cosa fanno? Forse aspettano l’avvicinarsi delle prossime elezioni , per muovere le transenne e fare sgomberare alcune palazzine del comprensorio dell’aeroporto occupate da associazioni pressoché fantasmea e per vedere effettuare la terza o quarta inaugurazione?

Noi dell’I.S.A. Intesa Sindacato Autonomo  vorremmo tanto che la vita riprendesse nuovamente nella normalità del quieto vivere, che le vecchie  aziende potessero dare nuovamente occupazione ai giovani, creare una nuova classe di Imprenditori  pronti a scommettersi sul territorio, ma naturalmente promuovendo e creando anche nuove forme di mercato come il turismo, rivitalizzando le fasce marittime, creando strutture recettive, migliorando le riserve naturali con visite guidate, facendo rivivere le vecchie  cave d’asfalto e quelle dell’estrazione della pietra ecc .

E  senza trascurare e nè far morire  le nostre origini di allevatori, proteggere le razze di bestiame pregiate come le vacche modicane e  la produzione del buon latte, che ci offre l’ alta qualità nella trasformazione del pregiato Caciocavallo Ragusano. Così pure potremmo pensare alla realizzazione  di terme specializzate mediante l’utilizzo della produzione delle cipolle o delle Carrubbe.

Chissà se Toto’  dopo tanti domande  e interrogativi, alla fine non direbbe “Oh! perbacco sogno o son desto?”.»