Pubblichiamo per l’incisività espressa questo articolo-commento di Carmela, all’articolo “La democrazia è in gioco” su un film, che, forse, tutti dovremmo vedere , “L’onda”, per leggere meglio i fatti, che accadono ogni giorno, e per acquisire un senso crico su questi.
“Ho appena finito di guardare L’Onda, un film del 2008. Ne sono uscito sconvolto, profondamente sconvolto. Ne consiglio la visione a tutti per capire e leggere alcuni fenomeni che accadono in questo periodo in Italia. Non è soltanto un film, è anche un esperimento, avvenuto negli Stati Uniti agli inizi degli anni sessanta, effettuato all’Università di Yale. L’esperimento si pone la domanda se fossero i tedeschi malvagi “di natura” oppure se a qualsiasi popolo possa accadere di diventare autocratico in determinate condizioni socioeconomiche. Gli esiti furono sorprendenti. “Come fu possibile che degli uomini intelligenti, mentalmente sani e assolutamente normali diventassero, in poco tempo, dei perpetratori del male?” In Germania, nelle scuole, esiste la settimana a tema. Si tratta di una settimana dedicata alla democrazia e contro ogni forma di dittatura, al fine di mettere in guardia le giovani menti da nuove dittature. A parere mio un metodo da importare in Italia, e ampliarlo a tanti altri temi, ma di questo parlerò in un altro post. Quindi il professore deve spiegare in questa settimana cosa è l’autocrazia, ossia quando un singolo o un gruppo ha il controllo su tutti, una sorta di dittatura. Vuole dimostrare che dopo tanti decenni un’altra dittatura in Germania è possibile. Così si ragiona su quando e perché nasce un’autocrazia. E sono gli stessi studenti a elencare i motivi: un’ideologia, il controllo, l’insoddisfazione. Che cosa ha ogni dittatura? Una figura predominante, in questo caso il professore. Importante è questo passo del film: a scegliere la figura predominante, il leader, il dittatore, sono gli studenti per alzata di mano, democraticamente. Il leader, democraticamente scelto qualche secondo prima, inizia a dettare le regole nei suoi confronti. Regole come dare del Lei, chiamarlo signore, chiedere il permesso di parlare e alzarsi in piedi per poter parlare. Il tutto viene accettato dagli studenti. Il fatto interessante è che questo procedimento viene fatto passare dal professore come una cosa bella in quanto parlando in piedi il corpo si rilassa, aumenta la concentrazione. Le regole vengono assorbite dagli studenti in maniera fluida e da regole dittatoriali vengono fatte passare come consigli. Nel momento di un’esercitazione, ci sono tre ribelli che vengono espulsi dal professore-dittatore, minacciati come “o con noi o fuori”. Le condizioni sociali, secondo gli studenti, per far nascere una dittatura sono la disoccupazione e il disagio sociale, l’inflazione, la disillusione politica, un nazionalismo estremo. Il professore, il secondo giorno, spezza i gruppetti abituali. Insomma, parla di solidarietà tra tutti e non solo tra amici, ma a decidere è stato lui da solo. Annulla la competizione in cambio della solidarietà tra tutti. Ma mette in competizione la sua classe e la classe del corso degli anarchici. Si passa a far identificare il gruppo dagli altri, e si parte dai vestiti. Scelgono vestiti comuni, jeans e camicia bianca. Dovranno essere uniformi che si possono permettere tutti. Inizialmente ci sono due posizioni, le uniformi eliminano le differenze sociali e le uniformi eliminano ogni individualità. Gli studenti optano per la seconda, eliminare le individualità, ossia sono tutti uguali e nessuno vale più dell’altro. Uno vale uno! Il giorno successivo una ragazza arriva in classe senza camicia bianca, viene criticata, derisa e le danno dell’egoista. Devono scegliere il nome del gruppo, e si divertono nel farlo, la ragazza dalla camicia rossa parla per ultima dopo che il professore-dittatore ha fatto parlare tutti quelli con la camicia bianca. Tra i nomi saltati fuori c’è anche Tsunami. Il professore scrive tutti i nomi proposti per il gruppo alla lavagna ma a scegliere è lui senza nessuna consultazione democratica, il nome scelto è L’Onda. Il potere attraverso l’azione. “A che servono le buone idee se nessuno alza il sedere dalla sedia per agire?” Così il dittatore tira fuori le competenze dei singoli, c’è chi si occuperà del logo e chi della pagina MySpace, chi farà le spille. C’è chi si farebbe il tatuaggio con il logo dell’Onda. Nel frattempo il progetto va avanti e il leader viene acclamato e applaudito. Chi è antipatico diventa simpatico. Tutti fratelli. Uno studente è in difficoltà con due bulli, a difenderlo arrivano due compagni di classe dell’Onda. Tutti per uno e uno per tutti. Fuori dalla classe gli studenti perdono il controllo, aggressivi con tutti e solidali tra di loro. Persone cambiate completamente. L’Onda interrompe le amicizie tra aderenti e non aderenti. Intanto il gruppo aumenta, i giovani si aggregano, altri vengono convinti. L’importanza del movimento cresce nella società, solo loro sono dalla parte giusta e pura. Il tutto continua ad aggravarsi, relazioni che finiscono, risse con altri gruppi, scontri e litigi tra quelli dell’Onda e quelli che non ne fanno parte. Il professore–dittatore non riesce più a gestire la situazione. La storia finisce male ma quello che voglio mettere in evidenza è il discorso del dittatore: “La Germania sta andando di male in peggio, noi siamo i falliti della globalizzazione, e i politici vogliono farci credere che con una maggiore efficienza ci aiuteranno ad uscire dalla crisi, ma i politici sono i burattini dell’economia. Dicono che la disoccupazione è in calo, che la bilancia commerciale è in attivo, ma la verità è un’altra: i poveri sono sempre più poveri e i ricchi sono sempre più ricchi. L’unica vera minaccia è il terrorismo, un terrorismo che noi stessi abbiamo alimentato attraverso le ingiustizie che facciamo finta di non vedere, e così mentre noi distruggiamo il nostro pianeta i ricchi e i potenti ridono compiaciuti del problema e costruiscono satelliti per poter osservare tutto dall’alto. Tu non mi impedirai di dire la verità, Marco. L’Onda è l’unico modo per uscire dalla crisi, uniti possiamo fare tutto. Noi oggi abbiamo la grande opportunità di scrivere la storia. Non riuscirai a fermarci. Da qui l’Onda travolgerà l’intera Germania e chiunque tenterà di ostacolarci sarà spazzato via dall’Onda. Portate qui il traditore. Sei con noi o contro di noi? Allora che ne facciamo del traditore? Bomber diccelo tu, che aspetti? Dillo. Sei tu che lo hai trascinato qui. Ah l’hai trascinato qui perché te l’ho chiesto io? E se te lo chiedessi lo uccideresti? Possiamo impiccarlo o tagliargli la testa, oppure possiamo escogitare qualche tortura e costringerlo a obbedire. Sono tutte cose che si fanno in una dittatura. Vi siete accorti di quello che è successo? Vi ricordate ancora cosa vi avevo chiesto all’inizio della settimana? Se nel nostro Paese sia possibile un’altra dittatura. È appena successo. Ci siamo ritenuti esseri speciali, migliori di tutti gli altri. Ma la cosa peggiore, però, è che abbiamo escluso tutti quelli che non la pensavano come noi.” Non voglio accusare nessuno di essere fascista, né Grillo né i suoi fedeli né i suoi elettori. Ma Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio sono due autentici autocratici. E questo deve far riflettere tutti”.