Dedicare uno spazio culturale all’attore Giorgio Sparacino. La proposta a 5 anni dalla scomparsa

Il 9 luglio segna il quinto anniversario della scomparsa di Giorgio Sparacino, un uomo la cui vita e carriera sono state interamente dedicate al teatro. La sua passione per il palcoscenico e la sua profonda ammirazione per autori come Pirandello hanno segnato un percorso artistico di grande impatto. La città di Modica, luogo dove Sparacino ha seminato e raccolto frutti significativi, dovrebbe oggi ricordarlo dedicandogli uno spazio culturale, affinché il suo contributo non venga dimenticato. La proposta viene lanciata oggi in un articolo sul quotidiano La Sicilia, a firma di Marco Sammito, in cui parlano anche gli attori Andrea Tidona e Carmela Buffa Calleo, “allievi” speciali di Sparacino.

Giorgio Sparacino non era solo un attore e regista di talento, ma anche un fervente sostenitore dell’importanza del teatro come strumento di dialogo e riflessione. Amava il teatro siciliano, specialmente Pirandello, il secondo autore più rappresentato al mondo, e cercava di far rivivere i valori classici attraverso le sue rappresentazioni. Il teatro di Sparacino non era mera performance; era un punto di partenza per un dialogo civile, una piattaforma per risvegliare le menti e contrastare la decostruzione dei valori tradizionali. Egli vedeva in questi valori una base solida per combattere il decadimento dei comportamenti sociali e le sue conseguenze disastrose.

Uno dei suoi ultimi progetti, realizzato in collaborazione con il centro studi “Feliciano Rossitto”, era ispirato alle “Troiane” di Euripide, in occasione dei 2600 anni dalla fondazione di Camarina. Questo progetto mirava a creare un parallelo tra la storia di Camarina e quella di Troia, entrambe città distrutte e ricostruite più volte. Sparacino voleva utilizzare il teatro per dichiarare guerra alla guerra, sostituendo il dibattito intellettuale dell’Atene del V secolo a.C. con un dibattito contemporaneo, per vincere finalmente la battaglia contro i conflitti.

Andrea Tidona, attore di teatro e cinema, ricorda Sparacino come il suo primo maestro, colui che ha permesso al suo “demone” interno di emergere e prosperare. La sua bravura come attore e la sua abilità nel mettere in scena gli spettacoli erano di un’altra levatura rispetto a ciò che il panorama locale poteva offrire. Tidona attribuisce a Sparacino la sua stessa carriera artistica, riconoscendo quanto l’influenza di Giorgio sia stata determinante per il suo percorso.

Carmela Buffa Calleo, attrice del Teatro Stabile di Catania, ricorda il suo mentore con profondo affetto. Sparacino, pur avendo le capacità per essere cooptato dalle grandi compagnie dell’epoca, scelse di rimanere fedele a se stesso, dedicandosi alla sua famiglia e alla sua comunità. Buffa Calleo lo ricorda come un padre spirituale, un uomo che riconosceva e coltivava il talento nei giovani artisti, sperando che potessero andare oltre i suoi stessi successi.

La città di Modica, con le sue millenarie tradizioni e la sua reputazione come culla di civiltà, dovrebbe ora onorare Giorgio Sparacino dedicandogli uno spazio culturale. Questa la proposta per un luogo dove la cultura possa essere prodotta e praticata.

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