DEDICATO AL PROSSIMO PRESIDENTE DEL CONISIGLIO DEI MINISTRI

I grandi Soloni che sostengono la “economia finanziaria”, come quelli della “economia creativa” sono evidentemente dimentichi che, quello che conta, è la “economia reale”,fatta di produzione di beni e servizi. La grande lezione infatti impartita è stata scritta,in economia politica, dal fallimento della “economia comunista” o programmazione di Leontiev, che condusse il mondo comunista al tracollo, perché non era al servizio degli uomini,ma privilegiava solo il potere,da cui promanava. Gli stessi Stati comunisti dovettero comunque adottare il metodo liberale,per poter commerciare con l’Occidente. Il successo definitivo del metodo liberista si è poi avuto con l’applicazione in economia del metodo matematico, come della statistica,che venivano e vengono usati sopratutto rilevando i “gusti”, cioè le scelte del mercato. Ormai solo alcuni Stati vetero-comunisti (Cina,Corea del nord,Cuba) continuano a controllare il mercato,condannando i propri Popoli alla povertà. Nell’ottica liberista, si è visto che col variare dei fattori della produzione, in positivo o negativo, si ottengono grosse possibilità,comunque sempre di tipo elastico, lasciando ai Responsabili (politici o aziendali) l’ultima decisione. Si è avuta inoltre una grande conferma:  il valore di una moneta non dipende dal contenuto aureo,o dal rapporto fisso rispetto al prezzo dell’oro. Il valore d’una moneta è infatti pari al reciproco del livello generale dei prezzi vigenti in quel momento nell’area geo-economica considerata. Fatte tali premesse,si potrà comprendere quanto segue:

1)-Il Paradosso dell’oro verificatosi nel Seicento: più i galeoni portavano oro dall’America in Spagna,più questa s’impoveriva, perché aumentavano i prezzi di tutte le merci acquistate con quell’oro;

2)-La politica finanziaria può essere usata, temporaneamente,per inflazionare o per dare respiro,cioè con lo “stop and go”, non certamente sul lungo periodo. I fallimenti di tale politica sono sotto i nostri occhi: si sono verificati in America, poi in Spagna, quindi in Grecia e nel Resto del Mondo, dove ci si è illusi che i “pezzi di carta”sganciati dai mercati, presentati dalla stampa come “mezzi di risoluzione dei problemi”  continuamente sostenuti con interessi elevati, potessero essere decisivi per risolvere i problemi. Altri li hanno rivisti quali strumenti per asservire la C.E. agli interessi della Germania,che,ancora una volta, dopo i  disastri causati da 2 Guerre Mondiali, spera nel proprio Primato, magari aiutata dai troppi accoliti,dimentichi dei concetti di libertà ed economia. Per uscire concretamente dal Baratro, Lega Italica è convinta che l’unica soluzione è dare avvio -subito- a programmi “d’economia reale”,  cioè alla produzione di beni, merci e servizi, richiesti dal mercato interno  ed internazionale. Come più volte indicato,il Movimento Lega Italica ha elaborato programmi operativi in svariati settori: territorio, rifiuti, trasporti, commercio, artigianato, restauri, credito basato sul lavoro, turismo, riduzione vero del debito pubblico. Il tutto basato sulle riforme del Fisco,della giusta Giustizia, volta a risanare la situazione di ben 15 milioni di protestati,che non hanno accesso al credito. Tali soluzioni sono state studiate, perché non comportano inquinamento, mentre possono determinare l’uscita dell’Italia dall’incaglio teuto-burocratico europeo. Politicamente, tale ambizioso Programma di Salvataggio deve essere sostenuto da PD e PDL,che hanno l’obbligo di dare soluzioni ai problemi dei loro Elettori. Se non adempissero a tale mandato, dovrebbero  rimetterlo.

Le beghe delle incompatibilità tra i loro uomini,vanno sanate, realizzando, nei fatti, l’Unità d’Italia, sull’esempio divino impartitoci dagli Immensi Mazzini, Garibaldi, Cavour e Vittorio Emanuele, che hanno saputo stringersi, nell’interesse di tutti gli Italiani. Tutti gli Italiani hanno il diritto d’avere subito un Governo che assicuri loro un lavoro ed una dignità, senza più ulteriori retoriche, di cui sono stanchi. Pertanto, Lega Italica sollecita l’impegno di tutti a lavorare, a formare un Governo, al quale si dichiara pronta a fornire numerosi programmi di rilancio di tutti i settori economici, come auspica che possano fare,concretamente, tutti gli altri Movimenti e Gruppi che amano veramente le sorti dell’Italia. Con tale spirito nazionale,siamo convinti che l’Italia possa tornare ad essere la Stella Polare dell’intera Europa,magari battendo finalmente il pugno sui tavoli di Bruxelles. In questo aiutati anche dai parlamentari italiani che siedono a Strasburgo, altrimenti che ci stanno a fare?